La dignità secondo Francesco
Il Papa interviene sui temi etici e sociali: dal gender alla Gpa. Netanyahu conferma: c'è una data per l'invasione di Rafah. Khan Younis in macerie. Oggi il Def in CdM. Rivolta nel Pd contro Conte
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto rassicurare i suoi alleati di governo. È già stata fissata una data per l’invasione militare di Rafah: il progetto di entrare con l’esercito nella zona dove sono ammassati un milione e mezzo di profughi resta valido. Anzi, è necessario per la “vittoria totale” su Hamas. Molti critici del governo ritengono che in realtà siano ben pochi i risultati ottenuti finora. La Stampa pubblica una bella intervista allo scrittore Assaf Gavron, convinto che l'attuale governo abbia ormai il destino segnato. Dice fra l’altro: “Bibi non ha raggiunto quasi nessun obiettivo e ci mette in crisi con i nostri alleati nel mondo”. Molti palestinesi hanno cominciato a tornare nella città di Khan Younis, devastata dopo mesi di guerra, dopo il ritiro delle forze israeliane dal sud di Gaza, fra di loro anche il giornalista Sami al-Ajrami. Al-Ajrami scrive un reportage su Repubblica che sembra un romanzo distopico: solo macerie, lutti e sciacalli che rubano gli oggetti che trovano nelle case distrutte. Intanto al Cairo sono andati avanti colloqui fra le parti. Il direttore della Cia, William Burns, ha presentato una nuova proposta per il cessate il fuoco che prevede un accordo con un maggiore numero di prigionieri palestinesi rilasciati da Israele in cambio di 40 ostaggi.
Parando di ostaggi, papa Francesco ha ricevuto ieri mattina nei sacri palazzi una delegazione di familiari dei cittadini ebrei ancora nelle mani dei terroristi di Hamas. Con loro, c’era anche il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ricevuto prima alla Farnesina dall’omologo italiano Antonio Tajani.
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