La firma in moschea
Dichiarazione di papa Francesco col grande imam della più grande moschea dell'Indonesia sull'armonia religiosa. Doccia fredda su Gaza. Telenovela Boccia. La Francia ha un governo
Nuova storica dichiarazione sottoscritta da papa Francesco insieme al grande Imam della Moschea più grande dell’Indonesia, Nasaruddin Umar, per «promuovere l’armonia religiosa per il bene dell’umanità». Cinque anni dopo il documento sulla Fratellanza umana firmato con Al Tayeb, il pontefice compie un altro gesto dal grande valore ecumenico, durante il viaggio più lungo della storia del suo pontificato (vedi Foto del Giorno). E allo stesso tempo, incontrando il mondo islamico, lancia il forte invito a costruire società aperte, a isolare gli estremismi e a rafforzare i valori religiosi. C’è un implicito rifiuto a quell’islam politico che non a caso è riaffiorato come guerra e violenza negli ultimi anni. Le fedi non possono e non devono essere pretesto per un progetto di sopraffazione e di dominio degli altri. In questo senso sono interessanti gli apprezzamenti di Bergoglio alla Costituzione dell’Indonesia e al suo modello di convivenza. Paese a stragrande maggioranza islamica, i cattolici sono solo 8 milioni su 275 milioni di abitanti, resta un esempio di tolleranza in cui “l’esperienza religiosa sia punto di riferimento di una società fraterna e pacifica e mai motivo di chiusura e di scontro”.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: