La forza di piangere

Giorgia Meloni difende il Governo dalle polemiche sul mancato soccorso. Il Papa chiede solidarietà e accoglienza. A Firenze la sinistra si ritrova. Lula tenta una mediazione di pace

Per essere credibile, Giorgia Meloni, che ha difeso l’operato del Governo a Crotone dopo quattro giorni di silenzio, dovrebbe pronunciare una sola frase, che non abbiamo ancora sentito pronunciare da nessuno dei suoi ministri. E non abbiamo letta nei tanti commenti filo governativi. È la frase detta dal presidente dei Vescovi italiani, Matteo Zuppi, 24 ore dopo la strage e che recita: “Quelli che sono affogati avevano diritto ad essere salvati”. Per l’attuale Ministro degli Interni, per Matteo Salvini, per la nostra premier esiste o no questo diritto? Scaricare la responsabilità sul mancato allarme navale, oltreché non rispondente ai fatti, suona offensivo su chi deve controllare i nostri mari e le nostre coste. Ora Giorgia Meloni dice che porterà il Consiglio dei Ministri a Cutro. Bene.

Perché finora è stata la società civile a dare il segno della volontà di accoglienza e di solidarietà. Non fosse stato per Sergio Mattarella, lo Stato italiano sarebbe stato assente. Lo ha detto molto bene Papa Francesco all’Angelus di oggi: "Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l'accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle. Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere".

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