"La guerra è inutile"
A due anni dall'invasione russa dell'Ucraina, un bilancio amaro. Biden: Putin "figlio di...". Spiragli da Hamas sugli ostaggi. Il no al terzo mandato spacca governo e Pd. Ferragnez al capolinea
Il presidente americano Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca la vedova e la figlia di Aleksei Navalny, morto in circostanze non chiarite durante la sua detenzione in un carcere siberiano. Ieri la madre Lyudmila Navalnaya ha finalmente potuto vedere, dopo cinque giorni di attesa, il corpo di suo figlio ma in un video ha raccontato che sarebbe stata minacciata e che teme una sepoltura anonima e in segreto. Ieri Biden ha detto che il presidente russo è un “figlio di…”. Vladimir Putin ha risposto ironicamente: «Avevo detto che per noi Biden è preferibile come presidente e, a giudicare da quello che ha detto adesso, ho assolutamente ragione».
La morte di Navalny è arrivata alla vigilia dei due anni dall’invasione russa dell’Ucraina. L’andamento bellico segnala uno stallo, con nuove conquiste di terreno da parte dei russi. Trovate nei pdf il bilancio militare del Corriere, a cura di Guido Olimpio e Andrea Marinelli, quello “politico” del Fatto con l’articolo di Barbara Spinelli, molto critico con l’Occidente, e un’analisi, pessimista, di Domenico Quirico per La Stampa. Avvenire parla di “inutile strage”. Mentre Andrea Riccardi di Sant’Egidio insiste nella richiesta di pace: “Due anni ci dicono una cosa molto precisa: la guerra è inutile. E rischia di diventare eterna, non si intravede quando potrà finire”.
Con la posizione isolazionista dei repubblicani al Congresso e la campagna elettorale di Trump, Washington rischia di lasciare soprattutto all’Europa l’onere di sovvenzionare Kiev e di fornire le armi contro Putin. Leon Panetta, ex capo di Pentagono e Cia, dice oggi al Corriere, in vista del G7 che inizia domani (guidato da Giorgia Meloni in videoconferenza forse da Kiev): “Bisogna dichiarare che la Russia è uno Stato terrorista. (…) Se il Congresso non approva gli aiuti, gli Stati Uniti e gli alleati dovrebbero ricorrere ai circa 300 miliardi di dollari russi bloccati per effetto delle sanzioni”.
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