La Versione di Banfi

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La Memoria, la guerra e la pace

alessandrobanfi.substack.com

La Memoria, la guerra e la pace

Un 27 gennaio in tempo di guerra non può essere come gli altri. La riflessione che non si può evitare. Meloni media con Nordio. E si prepara al viaggio in Libia. 9 morti a Jenin. Scuola, la maturità

Alessandro Banfi
Jan 27
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La Memoria, la guerra e la pace

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Oggi è la prima Giornata della Memoria in tempo di guerra. Non si può pensare che sia uguale alle altre volte, agli altri anni. Questo 27 gennaio, che ricorda le vittime della Shoah, deve necessariamente essere anche una riflessione sulla pace e sulla guerra. Gli ultimi due lunghi articoli che trovate in questa Versione riguardano proprio questo: il primo, pubblicato dal Manifesto, pone una domanda storica non banale. Perché gli alleati non bombardarono i binari che portavano ad Auschwitz? Il secondo, pubblicato da Avvenire, del pedagogista Novara sostiene: “L’esaltazione della guerra non si cura del passato, degli insegnamenti, della storia. Se ne fa un baffo, guarda solo al delirio presente. Con una consapevolezza di inevitabilità, prevedo di ascoltare, proprio nella Giornata della Memoria dello sterminio degli ebrei e di altre minoranze organizzato dai nazisti, le argomentazioni di chi vuole alzare l’asticella della guerra in nome dei morti del passato, come se il problema potesse essere la soluzione, come se le armi potessero creare vita piuttosto che morte”.

E tuttavia il dilemma è quello formulato dall'arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, ieri in visita in Vaticano, quando dice: «La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità, un orrore, e deve essere condannata in se stessa. Io ho insegnato morale per tanti anni. Ma quando ho visto le fosse comuni, i cadaveri delle donne e dei giovani, ho pensato alla dottrina cattolica che avevo insegnato e mi sono chiesto: cosa possiamo fare adesso per fermare l’aggressore? Come possiamo proteggere la vita? Come possiamo fermare i carri armati russi senza usare le armi? È una domanda aperta e se voi lo sapete, vi saremmo grati della risposta».

La cronaca della guerra oggi ci racconta che la risposta di Mosca alla decisione occidentale di mandare i carri armati è stata rabbiosa. I russi hanno colpito con una pioggia di missili, in gran parte intercettati. Il Presidente Usa Joe Biden sta pensando di venire in Europa per il 24 febbraio, anniversario dell’inizio della guerra. Ogni possibile trattativa appare in questo momento molto lontana.

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