La Versione di Banfi

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La nuova Guerra Fredda

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Escalation contro Russia e Cina del vertice Nato. Ma Biden confonde Zelensky con Putin. Mentre Trump riceve Orban. Meloni: le nostre armi per la difesa dell'Ucraina. Il Mean a Kiev per una pace giusta

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Alessandro Banfi
lug 12, 2024
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L’escalation tra i due blocchi mondiali è sempre più palpabile. E c’è un’immagine che fatalmente è condivisa sia dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che dal segretario generale uscente della Nato Jens Stoltenberg: quella del ritorno alla Guerra Fredda. Il capo della Nato, a conclusione del summit, spiegando che l’Alleanza atlantica ha varato una strategia di sostegno all’Ucraina «a prova di Trump», ha detto che si tratta del «più vasto piano di difesa dalla Guerra Fredda». Mentre il russo ha parlato apertamente di ritorno alla Guerra Fredda, accusando «la Germania, gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito di partecipare direttamente al conflitto in Ucraina». Non c’è stata ancora la decisione finale per far entrare l’Ucraina nella Nato. Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa di Washington ha però detto: «Sono convinto che l'Ucraina è vicina all'ingresso nella Nato. Il prossimo passo sarà l'invito formale e poi la piena membership». E intanto è corsa agli armamenti.

La tensione estrema non è solo fra Nato e Russia. Il documento finale del vertice di Washington è stato durissimo anche contro la Cina tanto da suscitare una protesta diretta e immediata di Pechino. I cinesi accusano l'Alleanza atlantica di “incitare allo scontro”. La “grande frattura” fra Sud del mondo e Occidente, come la chiama Avvenire stamattina, aumenta ogni giorno. Secondo un sondaggio riportato dal Corriere il 56% degli intervistati in 17 Nazioni a reddito medio in America Latina, Africa, Medio Oriente e Asia ha una visione complessivamente «positiva» della Cina.

L’ironia della storia, che potrebbe rivelarsi tragica, sta nel fatto che il Commander in chief dell’Occidente, Joe Biden, ieri ha chiamato il presidente Zelensky “Putin” e la sua vice “Trump”, insistendo poi con i giornalisti che non mollerà per nessun motivo. Mentre il presidente ungherese Viktor Orban ha già incontrato Donald Trump. Insomma, la Nato più agguerrita e aggressiva dal 1945 rischia di avere una debolezza terribile al suo interno, cui tutti, pare, si stanno già preparando. Orban poi riempie un vuoto lasciato dall’Europa. Ieri, San Benedetto, grande giornata a Kiev organizzata dal Mean, il Movimento europeo di azione non violenta. Gli attivisti italiani sono scesi in piazza per chiedere una pace e una pace giusta con un momento di preghiera interreligioso. Oggi mettono a tema i “corpi civili di pace europei”. La speranza viene dal basso, non dai potenti della Terra.

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