“La pace ha bisogno di perdono”
Nuovo appello del Papa. Ma non ci sono speranze per la tregua di Natale. Euforia per la visita di Zelensky in Usa. Corsa finale per la Finanziaria, 44 correzioni. Meloni soddisfatta, oggi in Irak
Sono due parole profondamente natalizie quelle pronunciate ieri da papa Francesco per i tradizionali auguri alla Curia Romana: pace e perdono. Due parole difficili da pronunciare oggi. Un binomio che in questo momento drammatico il mondo sembra scartare a tutti i livelli. Preferendogli la guerra e la sua spietatezza, con il suo carico di morte e di distruzione. Le prime pagine di mezzo mondo riportano il discorso di Volodymyr Zelensky al Congresso Usa, impropriamente paragonato a Winston Churchill. In cui ha chiesto più aiuti in nuove armi. Gli analisti notano che l’ “asse della prudenza”, come l’ha chiamato il Financial Times, comprende Francia e Germania e influenza il presidente americano Joe Biden. Ma le richieste di negoziato e di dialogo con Mosca da parte del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz rischiano di cadere nel vuoto. Non ci sarà, lo ripetono tutti da Mosca e da Kiev, alcuna tregua di Natale. Il mondo si appresta a festeggiare il grande fallimento. Papa Francesco non si stanca di ripetere che “ogni guerra per essere estinta ha bisogno di perdono”. Un processo che deve iniziare anzitutto dal cuore di ognuno di noi.
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