La risposta di Mosca
Pioggia di droni e missili sull'Ucraina tre settimane dopo l'invasione di Kursk. L'Onu si ritira da Gaza. McCann e i due padri dal Papa dopo Rimini. Venerdì vertice di governo. Addio a Eriksson
La risposta di Vladimir Putin è arrivata tre settimane dopo l’invasione ucraina in territorio russo. Ed è stato un attacco di missili e droni senza precedenti su tutta l’Ucraina, compresa la capitale Kiev (Vedi La Foto del Giorno). Nel mirino di Mosca le infrastrutture energetiche ed idriche. Cinque i morti secondo le prime stime ucraine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito vile l’attacco e ha detto che “ha preso di mira infrastrutture civili critiche”. Secondo gli analisti del Cremlino la risposta russa, attesa da venti giorni, avrebbe scontentato i falchi del regime che avrebbero voluto una reazione più dura e più tempestiva, come scrive Fabrizio Dragosei sul Corriere della Sera di stamani. Dal punto di vista diplomatico, nonostante il recente nuovo scambio di prigionieri, l’ultimo contatto fra le due parti è quello mediato dalla prima visita del premier indiano Narendra Modi. Secondo una ricostruzione del Washington Post, mai veramente smentita, la mediazione del Qatar era andata molto avanti fino all’attacco nel Kursk. Oggi c’è chi invoca il pieno ingresso delle truppe occidentali in un conflitto che diverrebbe mondiale.
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