La Romagna è ancora allagata
Rischio infezioni per l'acqua stagnante. Von der Leyen e Meloni in visita. La Riviera pronta per i turisti. Il caso Bonaccini. L'Europa chiede tagli e tasse. I russi in trincea. Il No War a Pompei
C’è ancora acqua stagnante in tanti paesi colpiti dall’alluvione e con essa il rischio di infezioni. È una corsa contro il tempo quella dell’Emilia-Romagna perché le previsioni indicano in arrivo nuove piogge. La Riviera di Rimini e Riccione è già pronta per accogliere i primi turisti nel ponte del 2 giugno: le spiagge sono di nuovo in ordine. Segno della volontà di ripartire. Oggi Ursula von der Leyen sarà sui luoghi dell’alluvione, accompagnata dalla nostra premier Giorgia Meloni. Mentre un nuovo Consiglio dei Ministri dovrebbe oggi completare le misure dell’esecutivo per fronteggiare l’emergenza. C’è aperto il caso del commissario. Il centro destra dell’Emilia Romagna non vuole che sia nominato Stefano Bonaccini, presidente di Regione. Vorrebbero un commissario targato a destra, magari a Roma. La necessità politica è quella di attribuire la colpa del disastro idro-geologico all’amministrazione rossa. I giornali della destra soffiano sul fuoco. Piero Senaldi su Libero è arrivato a paragonare l’alluvione in Emilia-Romagna al disastro della Sanità lombarda all’inizio della pandemia. In una logica di occhio per occhio, dente per dente. Dimenticando che furono Letizia Moratti e Guido Bertolaso a dover rimettere ordine nell’assistenza sanitaria della Regione, fino a quel momento fallimentare. Giovanni Toti e Luca Zaia, governatori del centro destra, intervengono oggi invece esplicitamente a favore della nomina di Bonaccini. Che sarebbe la scelta tecnicamente più efficiente ed efficace. Purtroppo ha ragione Mattia Feltri: la destra usa gli estremismi della sinistra, che grida al Fascismo a ogni piè sospinto, a suo vantaggio e domina nella propaganda. Preferisce le parole ai fatti.
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