La Versione di Banfi

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La Siria è un Califfato

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"Assad è fuggito". I Jihadisti entrano a Damasco e conquistano la Siria. Al Jolani: "Governo islamico". Grandeur stile OIimpiadi a Notre Dame: assente il Papa, per fortuna. 21 i nuovi cardinali

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Alessandro Banfi
dic 08, 2024
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La Siria è un Califfato
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La notizia arriva all’alba di questa domenica dell’Immacolata 2024. I ribelli jihadisti filoturchi, guidato dall’ex Al Qaeda Abu Mohammad al Jolani hanno conquistato il potere in Siria e hanno annunciato che “il tiranno Assad è fuggito”. Sono entrati a Damasco. Inizia una nuova fase per il Medio Oriente, piena di incertezze e con equilibri profondamente modificati. Nonostante la retorica della nostra stampa, che ha tifato per i “ribelli” islamisti, le preoccupazioni non sono poche. Scrive Alberto Negri sul Manifesto stamane: «La tragedia dei siriani non si ferma: 300mila profughi in una settimana di avanzata dei jihadisti e di raid aerei russi. La Siria è un Paese di profughi: su 24 milioni 7,2 sono rifugiati interni, 5,5 in altri Paesi (la maggior parte in Turchia, Libano, Giordania e Germania). Il 90% dei siriani vive sotto il livello di povertà, il 47% dei rifugiati è sotto i 18 anni e un terzo non va a scuola. Tutte le cifre sono dell’Unhcr che teme altre ondate di profughi sia nei Paesi vicini che verso l’Europa». Gianluca Di Feo su Repubblica si chiede che cosa faranno gli islamisti al potere: «Le schiere di al Jolani finora si sono impadronite delle città più importanti: con Damasco avranno il dominio dei centri nevralgici di un Paese dove i sunniti sono maggioranza. C’è chi crede che il leader voglia costruire un modello innovativo di Stato islamico, meno feroce e più inclusivo ma comunque fondamentalista, in cui le altre confessioni verranno progressivamente emarginate. E la sua vittoria potrebbe in ogni caso riaccendere i focolai jihadisti oltre il confine, in particolare in Iraq, in Giordania e in Egitto, oltre a creare un bastione coranico che dal Golan già minaccia Israele». Lui, Al Jolani, ha dato un’intervista alla Cnn (con una giornalista velata) dichiarando che “il popolo non deve avere paura di un governo islamico”.

Monica Maggioni sulla Stampa racconta il presidente Bashar Assad in fuga ormai dal suo Paese. Sullo stesso giornale Domenico Quirico analizza la debolezza di Iran e Russia che perdono inevitabilmente un garante storico dei loro interessi nello scacchiere mediorientale. Ma che cosa ci sarà nel nuovo Califfato di al Jolani? Resteranno le basi militari russe e davvero Recep Tayyip Erdogan schiaccerà nuovamente i curdi? Donald Trump ha commentato: “Noi ne restiamo fuori”. Ma anche questa è una scelta.

A proposito, ci sono momenti in cui si apprezzano, e molto, le scelte di papa Francesco. La sua assenza ieri all’inaugurazione del restauro di Notre Dame è uno di questi. Che fosse l’inaugurazione di un edificio religioso della Chiesa Cattolica (ma non si è vista, nel fiume di immagini e bei restauri una sola icona di Gesù Cristo… giusto la Croce ma senza il corpo del crocifisso…) è apparso un particolare. È stato uno show, anzi uno spottone alla grandeur francese. Persino gli ecclesiastici, accidentalmente presenti nello sfarzo di luci e colori, avevano paramenti creati da stilisti. Per Emmanuel Macron è stata la grande occasione per sfoggiare il suo potere politico (che nella realtà è in netto declino per volontà del popolo francese) mettendosi al fianco Donald Trump e Volodymyr Zelensky, Elon Musk e Giorgia Meloni (poteva mancare forse John Elkann?). I Grandi della Terra sono andati tutti a Parigi al suo cospetto, come a specchiarsi nel Potere. Tutto e il contrario di tutto, fra l’altro. Per rimanere in sella.

Avrebbe mai potuto il primo Papa della storia che si è chiamato come Francesco d’Assisi confondersi con questa Festa del Tempio francese? Che cosa c’entra mai il Vangelo con una cerimonia stile Olimpiadi? Molti commentatori sono lividi stamattina: avrebbero voluto che il pontefice romano fosse portato là a mettere sulla testa di Macron la corona di Re. Dimenticano che quella volta Napoleone lo aveva dovuto far arrestare.

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