La spia venuta dal web
Arrestata la talpa del Pentagono: ha 21 anni. Voleva impressionare i seguaci della sua chat. Migranti, il Def spera che aumentino gli arrivi. La Germania insiste sul debito. Rompono Renzi e Calenda
Con grande clamore, e in diretta Cnn, dopo che il New York Times aveva bruciato tutti sul tempo, è stata arrestata la “talpa” dei leaks del Pentagono. È un 21enne della Guardia nazionale, che aveva messo in circolo nella rete le informazioni segrete sulla guerra in Ucraina. Tutto è cominciato, racconta Massimo Gaggi sul Corriere, da una chat di una dozzina di ragazzini che il militare voleva impressionare. Una spia venuta dal web, più che dal freddo. Segno di tempi folli, riflesso emblematico di un sistema fragile sempre in bilico fra una presunta totale trasparenza e un controllo sempre più ferreo della vita delle persone, sia che si tratti di democrazie che di autocrazie. Ora esperti e militari tendono a ridimensionare la fuga di notizie, ma per qualche giorno il mondo è stato appeso a questi “leaks”.
L’economia sarà anche una scienza triste, ma ogni tanto costringe ad un serio paragone con la realtà. Oltre l’ideologia e la propaganda. Un’analisi contenuta nel Def, Il Documento di Economia e finanza varato dal governo Meloni, di cui ieri si sono conosciuti gli allegati, calcola che un aumento dei flussi migratori in Italia avrebbe un impatto positivo notevole sui conti: a una crescita del 33% dei migranti corrisponderebbe infatti una maggiore crescita e una diminuzione del debito pubblico. Difficile contraddire l’ovvia constatazione contabile, che rispecchia però un contenuto sociale molto reale: il nostro futuro non può essere quello dei respingimenti e dei muri. Del mancato soccorso in mare, per scoraggiare gli arrivi. Lo sanno benissimo anche la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che infatti non perde occasione di sottolineare l’importanza dei flussi regolari di lavoratori stranieri, reclamati dagli imprenditori italiani. Ecco allora che la propaganda sull’emergenza non risolve nulla, anche se può piacere agli elettori leghisti. Come ha detto ieri il cardinale Matteo Zuppi: «Sono 40 anni che dobbiamo uscire dalla logica emergenziale, chiediamoci perché ci piace o ci costringiamo a stare nell’emergenza». Il compito vero dei prossimi anni è costruire un percorso legale per l’ingresso nel nostro Paese, che sia alternativo ai barconi e ai morti in mare (che sono poi la vera emergenza).
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: