La Versione di Banfi

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La tempesta voluta da Putin

alessandrobanfi.substack.com

La tempesta voluta da Putin

Travolge l'Europa il ricatto di Mosca sul gas. La Ue deve decidere. Intanto Francia e Germania si aiutano a vicenda. L'Italia è bloccata dalle elezioni. Crac peggio di Lehman? Truss premier

Alessandro Banfi
Sep 6, 2022
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La tempesta voluta da Putin

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È arrivata la tempesta che lo stesso Vladimir Putin aveva minacciato: il ricatto di Mosca si abbatte sull’Europa con la forza di un ciclone. Che travolge tutto. L’Euro è sceso sotto la parità col dollaro, infrangendo un confine che reggeva da vent’anni. Le Borse, Milano in testa, hanno perso pesantemente (Wall Street era chiusa per il Labour Day) e soprattutto il prezzo del gas è di nuovo schizzato in alto (+15 per cento in un sologiorno ad Amsterdam). Francia e Germania, in attesa che l’Europa prenda decisioni concrete, hanno intanto siglato un patto di reciproca sopravvivenza. Si scambieranno gas ed elettricità. Si salvi chi può. Come se non bastasse, proprio ieri i Paesi dell’Opec +, cioè i produttori di petrolio Russia compresa, hanno deciso di tagliare la produzione di 100mila barili al giorno a partire da ottobre. Subito è salito anche il prezzo del petrolio, suscitando le proteste americane. Ci sono tutte le premesse perché ci sia un crac europeo di dimensioni epocali. Oggi qualche commentatore ricorda lo choc mondiale della Lehman Brothers, ma il paragone rischia di essere per difetto. Anche la discussione sull’efficacia delle misure occidentali è già superata dagli eventi: se Mosca si decide al ricatto finale, chiudere il gas se l’Occidente non ritira le sanzioni, è perché ha poche settimane di vita economica prima di un’implosione del sistema. Vladimir Putin chiude i rubinetti, rinunciando a miliardi di utili e lo fa perché non può andare avanti tanto in questo modo. Il Wall Street Journal ha fatto i calcoli: da febbraio il costo vivo della guerra è stato di 72 miliardi di dollari per le imprese occidentali, una cifra enorme, un prezzo altissimo pagato alla guerra. Ma la Russia, fra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, rischia un crollo più consistente di quello dell’Urss. Ecco perché siamo alla tempesta finale.

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