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La tregua di Natale

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110 anni dopo la Prima Guerra il mondo cerca la pace. Domani il Papa apre la Porta santa. Pizzaballa a Gaza. Meloni convoca summit sull'Albania: "I giudici ci danno ragione". Nessun cambio al Viminale

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Alessandro Banfi
dic 23, 2024
∙ A pagamento
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Ieri il Patriarca dei Latini a Gerusalemme, il cardinal Pierbattista Pizzaballa, è entrato a Gaza. Negli articoli qui selezionati trovate il racconto di Gian Guido Vecchi sul Corriere e di Domenico Agasso sulla Stampa. Dopo una dichiarazione esplicita di protesta del Papa, scrive Vecchi, «Pizzaballa ha potuto entrare a Gaza all’alba di ieri, scortato dai soldati israeliani attraverso il valico di Eretz. Per ragioni di sicurezza, lo si è saputo solo dopo il suo ritorno a Gerusalemme. Il cardinale ha fatto visita alla parrocchia della Sacra Famiglia, nella quale è rifugiata la comunità cristiana della Striscia, poco più di seicento persone. (…) Certo è dura, spiega il cardinale Pizzaballa al Corriere: “La distruzione è ovunque, liquami e immondizia dappertutto. Ho visto una comunità stanca e provata, ma serena. E tanti bambini. Le persone sono preoccupate per il loro futuro. Ho parlato con loro, c’è solo un grande desiderio che si fermi la guerra. Non ne possono più. Chiedono soprattutto scuola per i bambini”». All’Angelus di ieri Papa Francesco ha detto: «Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali…». Francesco ha citato anche il Mozambico e la «martoriata Ucraina», invitando a pregare «perché a Natale possa cessare il fuoco in Ucraina, in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero». 110 anni dopo la spontanea tregua di Natale fra i soldati delle trincee nella Prima Guerra mondiale.

Domani sera alle 18.30 il Papa aprirà la Porta santa in San Pietro, dando inizio al Giubileo. A Santo Stefano lo farà nel carcere di Rebibbia (sul Sole 24 Ore del Lunedì segnalo un approfondimento agghiacciante sulle carceri italiane). Poi nelle altre tre Basiliche maggiori di Roma: a San Giovanni in Laterano il 29 dicembre; a Santa Maria Maggiore il primo dell’anno; il 5 gennaio a San Paolo fuori le Mura. Su questo sito tutte le informazioni riguardo all’Anno Santo. Due commenti meritano oggi: Alessandro D’Avenia sul Corriere spiega il senso della “tregua di Natale” che nasce da un’“incredibile sorpresa”. Antonio Socci su Libero ricorda l’unicità di Roma “patria dell’anima”. Scrive: «Il Giubileo apre la porta al ritrovamento della propria anima e della propria missione nel mondo, per i singoli e per i popoli. È infatti il perdono - secondo la Chiesa - che ci rinnova e ci rimette sulla strada».

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