La Ue apre all'Ucraina
Orban, contrario, esce e non vota, permettendo il sì di Bruxelles. Per Zelensky è una "vittoria". Show di Putin. Israele promette guerra per mesi. Patto Ue: forse il 20. Bce ferma: giù spread e mutui
La notizia è delle 18 di ieri sera. Charles Michel annuncia alla stampa che il Consiglio europeo iniziato a Bruxelles ha deciso di aprire i negoziati di adesione con l'Ucraina e la Moldavia. Per il presidente Volodymyr Zelensky è “una vittoria per tutta l’Europa”. Come è stata superata la contrarietà dell’Ungheria, visto che Viktor Orban è sempre stato contrario all’ingresso di Kiev nella Ue? Con un compromesso. Al momento della decisione il premier ungherese ha infatti lasciato l’aula, non esercitando il suo diritto di veto. Il Corriere della Sera lascia intendere che la nostra premier Giorgia Meloni, vicina politicamente ad Orban, abbia svolto un ruolo nella mediazione. Sicuramente hanno pesato anche i 10 miliardi di fondi di coesione che erano stati bloccati finora da Bruxelles per il mancato rispetto dello Stato di diritto a Budapest. Del resto, come nota Andrea Lavazza su Avvenire: «A parole il Cremlino non è ostile all’ingresso di Kiev nella Ue. La preoccupazione di Mosca è indirizzata, come è noto, alla Nato». Ed è stato poi rimandato il dibattito sugli aiuti economici a Kiev, di cui si discuterà nel 2024. Lucio Caracciolo, con crudo realismo, in una intervista alla Stampa ricorda che ora i 27 Paesi Ue dovranno saper sostenere un Paese distrutto e in bancarotta e la cui pace difficilmente potrà prevedere la riconquista del 20 per cento del territorio già invaso dai russi. A proposito di Mosca, ieri Vladimir Putin ha animato una conferenza stampa di fine d’anno in cui ha ribadito che gli obiettivi della guerra non sono cambiati: restano “denazificazione e demilitarizzazione” dell'Ucraina. Ci sarà la pace solo quando la Russia li raggiungerà, ha detto.
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