L’Aja: il processo si farà
La Corte accoglie il ricorso del Sudafrica contro Israele. Ma non ferma la guerra. Bufera sull'Unrwa. L'Italia taglia i fondi. Voci di tregua. Mattarella e Segre sulla Memoria. Da oggi l'Africa a Roma
La decisione di venerdì ha un carattere storico: la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha accolto il ricorso del Sudafrica contro Israele. Non ci sarà archiviazione, ma un procedimento. Nel merito la sentenza sulla gravissima accusa di genocidio arriverà fra anni. Ma intanto la Corte obbliga Israele a fare il possibile per permettere che arrivino aiuti alla popolazione palestinese e invita tutte le parti in causa a rispettare il diritto internazionale umanitario. Allo stesso tempo, chiede ad Hamas l’immediata liberazione degli ostaggi. Ma non ferma la guerra. Che continua. Josep Borrell, Alto rappresentante della Ue, commenta: «Le ordinanze della Corte di giustizia sono vincolanti per le parti e queste devono rispettarle: l'Ue si aspetta la loro piena, immediata ed effettiva attuazione».
Subito dopo la decisione dell’Aja, scoppia il caso di dodici dipendenti dell’Unrwa, subito licenziati, che Israele accusa di aver preso parte all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. L’Italia ha già sospeso, come Usa Gb e Canada ogni finanziamento all’agenzia Onu per i palestinesi. Mentre non lo hanno ancora fatto Francia ed Unione Europea. La sospensione dei finanziamenti non poteva arrivare in un momento peggiore per Gaza, scrive in un commento il New York Times. D’altra parte, l’Unrwa ha 13 mila dipendenti palestinesi e rappresenta una delle poche fonti certe di sostentamento per migliaia di famiglie a Gaza e in Cisgiordania.
Nelle ultime ore si moltiplicano intanto le voci su un’imminente tregua, legate anche alla missione del capo della Cia. Fonti americane sostengono che si sta avvicinando un'intesa in base alla quale Israele potrebbe sospendere la guerra a Gaza per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi ancora detenuti da Hamas. L'accordo potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane. Ieri sera Netanyahu ha attaccato i parenti dei rapiti (che manifestano da giorni contro il governo), accusandoli di fare il gioco di Hamas.
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