L'alluvione senza fine
Ancora morti ieri, 23 fiumi esondati, 10 mila senza tetto. Danni incalcolabili. In questi anni spesi (male) 21 miliardi per il territorio. Meloni in Giappone per un G7 di guerra. Rottura Renzi-Calenda
È un disastro senza fine, come titola Il Resto del Carlino. Senza precedenti. Cresce il numero delle vittime, che sono già 14, e gli sfollati hanno raggiunto una cifra record: 10 mila. I danni alle case e alle infrastrutture sono pesantissimi. Difficile ancora fare un calcolo preciso. Nelle cronache c’è il racconto di tanta disperazione, paura, rabbia e, come accade in questi casi, anche di umanità, di grande solidarietà. I giovani che spalano il fango. I volontari che hanno salvato vite umane: ad anziani soprattutto e bambini. Le raccolte fondi che si moltiplicano: dalle tivù alle parrocchie. Immancabili anche le polemiche sul perché, sulle responsabilità, sulla prevenzione mancata e sul clima che cambia. Il derby ideologico, che non appassiona, è fra i giornali di destra che accusano la sinistra (l’Emilia Romagna regione rossa!) e quelli di sinistra che puntano il dito contro l’avidità di chi ha voluto costruire, costruire, costruire, anche sugli argini del fiume, nelle zone di esondazione naturale. Per tutte le parti in causa dovrebbe essere di monito l’approfondimento del Sole 24 Ore che fa il conto dei soldi spesi in questi anni (21 miliardi, non bruscolini) senza strategia e coordinamento, con i governi succedutisi che hanno smontato e rimontato Italia sicura, Progetto Italia e così via. Grandi stanziamenti persi in mille rivoli (brutto dirlo per un’alluvione) e verrebbe da dire in mille toppe che non hanno coperto il vero buco. La lotta non può essere ideologica e divisiva sul tema del nostro territorio e sulla salvaguardia della bellezza italiana. Aspettiamo che Giorgia Meloni torni dai suoi impegni internazionali, sperando, per questa emergenza, in un segnale di condivisione e di unità nazionale con tutte le parti: dividersi non serve a nulla, soprattutto se non vogliamo sprecare altri soldi.
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