Lampedusa, Italia
Arrivano in 7mila in poche ore e l'isola siciliana accoglie i migranti: prova di solidarietà. L'ira di Salvini. Meloni da Orbán: "Difendere Dio e la famiglia". Zuppi in Cina. Inizia il G77 a Cuba
Immagini e suoni da Lampedusa ci mettono a disagio: sono migliaia di persone ammassate in spazi ristretti, appena sbarcati sull’isola. L’hot spot è al collasso, come si dice periodicamente e in modo forse rituale. Ma non ci sono dubbi che è una situazione senza precedenti e sono ancora una volta i numeri a dimostrarlo. Avvenire riporta che solo nelle ultime ore sarebbero arrivati 7mila migranti e di questi, secondo le stime degli operatori di Save the children, ci sarebbero un migliaio di minori non accompagnati. Secondo i dati del Viminale, riportati oggi dal Corriere della Sera, sarebbe la Tunisia il Paese di massima provenienza: gli arrivi da quel Paese sarebbero aumentati del 360 per cento rispetto ad un anno fa. La popolazione di Lampedusa sta producendo un grande sforzo umanitario e di solidarietà: i racconti degli inviati si focalizzano sulle case e le chiese aperte, le grandi spaghettate organizzate nei cortili, l’acqua distribuita per strada. Nella Foto del giorno riportiamo una delle immagini simbolo, tratta dalla sequenza in cui si vede un carabiniere che tiene in braccio una bambina e che la fa sorridere, prima di restituirla alla madre. Ma l’impatto emotivo di queste ore non deve togliere razionalità all’inevitabile discussione su che cosa l’Italia e l’Europa possano fare. È evidente che il Memorandum di Tunisi non ha ottenuto i risultati sperati. Allo stesso tempo, non si può immaginare che il nostro Paese faccia da solo quando è con tutta evidenza una frontiera sud dell’Europa: la risposta corretta deve passare dalla concertazione con la Ue e dal dialogo e dalla cooperazione con i Paesi di origine. Non è certo la Marina militare, evocata da Matteo Salvini, né l’impossibile costruzione di muri o l’opposizione di blocchi navali, a rappresentare una vera possibile soluzione. L’idea del Piano Mattei contiene una profonda verità: solo tornando a puntare sullo sviluppo dei Paesi nord africani si può pensare ad una soluzione a medio termine. Tanto più che, come osserva oggi Maurizio Ambrosini su Avvenire, sappiamo che solo una piccola parte dei migranti arriva coi barconi, la maggioranza entra in Italia come turista o come studente. C’è poi la reale domanda delle nostre imprese che dovrebbe spingere sul versante di un’organizzazione ordinata e legale dei flussi migratori. Su questa materia Alfredo Mantovano ha promesso un nuovo decreto del governo per i prossimi tre anni, che a questo punto è molto atteso.
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