“Le armi come i vaccini”
Von der Leyen presenta un piano militare Ue. Navalnaya: "Putin è un mafioso". Dopo 7 anni crolla l'accusa contro le Ong. A Gaza si muore di fame. Centro destra unito, Chiorazzo divide la sinistra
Ha ragione Il Manifesto: forse non era una boutade quella di Emmanuel Macron sui soldati in Ucraina. Ieri Ursula von der Leyen ha detto all’Europarlamento: una guerra in Europa «non è impossibile», gli Stati devono capire che «la pace non è permanente» e per questo l’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi cinque anni, «dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale». Anche Romano Prodi, che pure ha sempre predicato il dialogo e i negoziati con Russia e Cina, dice adesso che la difesa comune europea è un’esigenza pressante. Tanto più se in Usa prevarrà la linea isolazionista di Donald Trump. Fatto sta che la corsa agli armamenti è a rotta di collo: ieri abbiamo riportato i numeri record della spesa militare mondiale dal Sole 24 Ore, oggi ne scrive Avvenire. Le minacce di Mosca (“Putin è un mafioso” ha detto a Strasburgo la vedova Navalny) e le indiscrezioni del Financial Times sulle armi nucleari contribuiscono ad alimentare questo clima bellicista.
A Gaza si continua a morire. Di fame o di bombe. O in disordini per accaparrarsi un pacco di aiuti alimentari piovuto dal cielo. Il bilancio di oggi è di 30 mila morti. Israele teme che il Ramadan diventi un periodo di attacchi e tensioni, dopo la “call to action” dei leader di Hamas. Hamas e Fatah vanno a Mosca per negoziare la nuova formazione dell’Autorità Nazionale Palestinese dopo le dimissioni del premier Mohammad Shtayyeh.
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