Le cavolate di Putin
Trump insulta lo zar di Mosca. E si fa blandire da Netanyahu. Possibili nuove sanzioni contro la Russia. Piantedosi respinto dalla Libia con altri Ue. La Consulta salva il decreto sui salvataggi
«Bullshit thrown at us» dice Donald Trump e in italiano possiamo tradurre “cavolate rifilate a noi”. Non è proprio un linguaggio diplomatico quello del presidente Usa che attacca brutalmente Vladimir Putin, quando dice che ci spedisce, oltre alle bombe, un sacco di bugie. È un nuovo affondo di The Donald che pare cambiare linea sulla questione Ucraina, dopo che aveva promesso la fine delle ostilità in tempi brevi. E nel frattempo annuncia nuovi aiuti sotto forma di missili Patriot per Kiev. Ma soprattutto fa sapere di guardare con grande interesse alla proposta di nuove sanzioni contro la Russia. «Putin non sta trattando bene gli esseri umani. Sta uccidendo troppe persone», aggiunge. Al Senato Usa hanno infatti preparato una nuova legge che prevede sanzioni. Dal Cremlino la replica: le nuove forniture di armi all'Ucraina «non sono in linea con i tentativi di promuovere una soluzione pacifica». È da capire se l’uscita del tycoon è parte della sua strategia per trattare (in questi mesi ha già insultato anche Volodymyr Zelensky e i leader europei) oppure se si tratta di una correzione di rotta sostanziale.
Incertezza che resta anche su Gaza. I colloqui diretti con Benjamin Netanyahu non sembra per ora abbiano prodotti grandi risultati. È vero che Steve Witkoff è tornato in Qatar dove si tratta tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco. Il presidente Usa è deciso ad avanzare: «Devo risolvere la cosa, è una tragedia», ha detto ieri. Ma Netanyahu non vuole cedere sulla fine delle ostilità. Dice l’ex premier israeliano Ehud Barak al Corriere stamattina: «Sin dai tempi di von Clausewitz sappiamo che la guerra non può essere fine a sé stessa, deve avere un obiettivo politico e diplomatico chiaro. È un principio fondamentale, devi sapere perché combatti. Il problema di Netanyahu e del suo governo resta che non sanno dove arrivare con le loro guerre».
La strategia di Bibi è stata quella di blandire il suo interlocutore in modo smisurato (vedi Foto del Giorno). Come scrive Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore: «L’ego smisurato di Trump è ormai parte della geopolitica. Come la Cina, le ambizioni di Putin, le debolezze europee, il Global South e l’umorismo, anche l’amor proprio presidenziale è un fattore quotidiano del nuovo ordine in costruzione».
È papa Leone XIV a ricordarci il valore della pace. In una riposta ad una lettrice del giornale Piazza San Pietro, riproposta dal Corriere di oggi, Prevost scrive: «Quanto tempo dedichiamo alla preghiera comunitaria e anche personale per invocare ogni giorno la pace? Contemporaneamente insistiamo per il dialogo ad ogni livello, per promuovere una vera cultura dell’incontro e non dello scontro, e anche della limitazione del potere, come chiedeva sempre il mio amato predecessore papa Francesco».
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi è stato respinto ieri dalla Libia, dove si era recato in una delegazione di ministri Ue. Lo schiaffo diplomatico è arrivato dal generale Khalifa Haftar che controlla la parte orientale del Paese nordafricano. Lo scontro diplomatico con l’Italia e l’Europa (“obbligo di lasciare il territorio libico quali personae non grate”) preoccupa perché potrebbe coinvolgere anche le politiche di controllo dell’emigrazione. Commenta Matteo Negri sul Manifesto: «La Libia, come già sapevamo, è da tempo il nostro più evidente fallimento politico e morale».
A proposito di sbarchi. Ieri la Consulta ha “salvato” proprio il decreto sul fermo delle navi Ong. Il principio del diritto di salvataggio in mare è stato garantito. Ma ora il rischio è che le Ong vengano criminalizzate. Audizione sempre alla Consulta sull’eutanasia, sono state ascoltate due voci di malati che temono l’applicazione indiscriminata della legge com’è stata varata in Toscana. Su questo tema (scottante) sentenza entro fine mese. Bel commento di Avvenire sul contributo dei cattolici ad una nuova legge sul fine vita.
Sant’Agostino riscoperto da tutti con l’elezione di papa Leone XIV. Sempre Avvenire dedicherà una serie di articoli al suo pensiero. Oggi il primo.
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae Donald Trump e Benjamin Netanyahu di spalle, mentre sono di fronte alla gigantografia, fatta appendere alla Casa Bianca, dell’attentato fallito contro il Presidente.
Fonte: Corriere della Sera
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Elenco oggi senza commento:
Corriere della Sera: Trump-Putin, scontro totale
La Repubblica: Schiaffo dalla Libia. Respinto Piantedosi
La Stampa: Dazi, Trump apre all’Ue. Insulti a Putin su Kiev
Il Sole 24 Ore: Edilizia, effetto superbonus finito (-6%*). Con il Pnrr corrono le opere pubbliche
Avvenire: Un mare di ostacoli
Il Messaggero: L’Italia piace alle imprese estere
Il Giornale: Gaffe dell’Europa. La Libia respinge Piantedosi
Quotidiano Nazionale: Libia, fermata la missione Ue. Piantedosi respinto da Bengasi
Il Fatto: Piantedosi respinto come un clandestino
Libero: Auto diesel salvate dalle follie verdi
La Verità: Troppi reati degli islamici
Il Manifesto: Foglio di via (su foto Piantedosi)
Domani: Dazi e armi, le giravolte di Trump. Piantedosi respinto dalla Libia
ARTICOLI DI MERCOLEDÌ 9 LUGLIO
In un unico pdf tutte le citazioni che meritano:
caro Banfi, "Letame" andrebbe già meglio di "cavolate" , "pacchi di merda" più vicino all'enfasi letterale..
Grazie del tuo notiziario prezioso, questa nota umoristica è solo per mandarti un saluto !|!
Marianella