La Versione di Banfi

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Le due facce di Trump

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The Donald chiude con un discorso di unità ma anche aggressivo. Biden non molla. Meloni spiega il no di Strasburgo. Spinelli: Ue filiale della Nato. Ncc, sentenza giusta. 80 anni fa von Stauffenberg

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Alessandro Banfi
lug 20, 2024
∙ A pagamento
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Le due facce di Trump
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Edizione speciale del sabato per La Versione (ci rivediamo lunedì) ancora una volta incalzata dagli eventi. In primo piano sono gli Stati Uniti con la loro campagna elettorale, perché Donald J. Trump ha chiuso giovedì sera ora americana, all’alba di ieri in Italia, la Convention repubblicana di Milwaukee. Lo ha fatto con un discorso lunghissimo, di un’ora e mezzo, che ha avuto diverse fasi e momenti. Nella prima parte ha rispettato le promesse fatte di uno “speech” dallo spirito nazionale e non divisivo, in qualche modo riconciliante, dopo l’attentato di Butler. Nella seconda parte, invece, Trump non ha rinunciato al suo stile diretto e aggressivo nei confronti del rivale Joe Biden, chiamando anche la super-dem Nancy Pelosi “pazza” e incitando la platea a dileggiarla. I due Trump, secondo Marco Bardazzi che ne ha scritto sul Foglio, sono anche il frutto di una congiuntura davvero particolare: The Donald “si aspetta che i democratici siano ora pronti a cambiare candidato”. Ecco allora l’esigenza di estremizzare lo scontro personale con Biden (se possibile dandogli una mano a restare, volendo pensar male), che va assieme a quella di conquistare comunque un elettorato più moderato per capitalizzare nelle urne l’effetto del tentato omicidio di cui è stato vittima.

A proposito di Biden, il presidente Usa fa sapere che non molla e che da lunedì ripartirà per i suoi giri elettorali, dopo un riposo dovuto alla malattia. I commentatori però credono poco che siano queste le sue reali intenzioni e interpretano la sua pervicacia a restare come utile per trattare al meglio e forse definire il suo successore. Kamala Harris sarebbe la scelta migliore per lui, mentre è considerata la più debole da molti dem. Vedremo.

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