Le Pen vince il primo turno
Primo partito in Francia ma non è detto che governi. Macron chiama alla diga nel secondo turno. Salvini euforico, Meloni prudente. Sgambetto di Orbán. Tajani risponde a Feltri. Biden non molla
Marine Le Pen vince le elezioni al primo turno con il 35 per cento ma non è ancora detto che Jordan Bardella, il giovane premier proposto dal Rassemblement National, governi davvero. Perché dipende dal numero preciso dei seggi che alla fine otterrà il suo partito nell’Assemblea Nazionale. La desistenza, infatti, sul secondo turno può essere stabilita entro le 18 di domani sera: solo allora si potrà avere un quadro definito della futura maggioranza. Subito ieri sera Emmanuel Macron ha lanciato la parola d’ordine di votare in ogni collegio domenica prossima il candidato anti-le Pen meglio piazzato e in poco tempo ha ottenuto il sì persino da Jean Luc Melenchon. Dunque, la partita è ancora aperta.
Anche se politicamente il dato è evidente e di grande importanza. La destra populista e sovranista prevale anche in Francia: come è già successo negli Usa e anche in Italia, la tradizione moderata e liberale (a Parigi gollista) viene completamente egemonizzata da una deriva estremista anti-migranti, isolazionista, tendenzialmente anti-europeista, con sfumature anti-semite e pericolosamente nostalgiche. Quello guidato da Marine Le Pen è il partito più votato e per la prima volta nella storia francese decine di suoi candidati sono eletti al primo turno. Come ha detto Jordan Bardella, i francesi hanno espresso «un chiaro desiderio di cambiamento» visto che «il campo presidenziale è ampiamente sconfessato». Per la vittoria di Marine Le Pen da noi ha esultato scompostamente Matteo Salvini mentre Giorgia Meloni ha tenuto un atteggiamento più prudente.
Contro di lei, leader del gruppo dei Conservatori, e su un altro piano contro l’Italia, si sta giocando infatti una partita complessa proprio a livello europeo. La notizia chiave di ieri è che Viktor Orbán ha dato vita ad un nuovo raggruppamento di destra nella Ue, alternativo proprio ai Conservatori guidati da Giorgia Meloni. Vedremo quali adesioni otterrà (con lui ci sono già austriaci e cechi) e se davvero la Lega di Matteo Salvini si unirà al nuovo gruppo.
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