La Versione di Banfi

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L'Europa della pace

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L'Europa della pace

A Kiev non sono andati solo i capi di Stato e di governo della Ue. C'era anche la delegazione per la marcia della pace dell'11 luglio. Perché il nostro continente ha nel suo Dna la non violenza

Alessandro Banfi
Jun 17, 2022
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Ieri a Kiev non erano in visita solo i tre leader politici di Italia, Francia e Germania, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Nella capitale ucraina c’erano anche i promotori della marcia della pace del prossimo 11 luglio, promossa dal Mean, Movimento Europeo di Azione Non violenta: Angelo Moretti, Marinella Sclavi, Erminio Fonzo e Tatyana Shyshyniak. È stata una coincidenza significativa perché l’Europa non è solo quella dei governanti e dei potenti della terra e neanche solo quella delle istituzioni, come la Ue di Bruxelles, alla quale legittimamente l’Ucraina, aggredita dalla Russia, bussa ora alla porta. L’Europa è l’Europa dei popoli, delle culture, delle persone. E la pace, la non violenza, il rispetto della vita e della persona umana sono iscritte profondamente nella sua identità originaria, nonostante che non si sia voluto riconoscere esplicitamente, nelle Carte e negli statuti, le sue radici cristiane. Non a caso l’11 luglio è la Festa di San Benedetto, vero fondatore e patrono dell’Europa. Anche chi è un fan dell’intervento armato e dell’invio di armi e bombe e non vuole ascoltare le sagge parole del Papa (strepitosa la sua intervista coi direttori delle riviste gesuitiche, pubblicata in Italia qui dalla Civiltà Cattolica) dovrà pur riconoscere come utile e positiva se non necessaria questa iniziativa di pace.

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