"L'Europa fa troppo poco"
Il richiamo di Zuppi alla pace apre il Meeting di Rimini e dà il senso alla kermesse. Ricordato Testori. Migranti, la rivolta dei sindaci pd. Oggi Xi arriva in Sudafrica per i Brics
È toccato al cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, arcivescovo di Bologna, ma soprattutto inviato speciale di papa Francesco per la pace in Ucraina, dare il senso pubblico e politico alle discussioni del Meeting per l’Amicizia fra i popoli di Rimini. Se si vogliono seguire le orme di Bergoglio, la prima sottolineatura non può che essere per la pace. Gli ultimi minuti dell’intervento del cardinale alla prima tavola rotonda di ieri vanno riascoltati e ripensati. La pace ha bisogno di fantasia e di soggetti politici coraggiosi. L’Europa, che è nata sull’obiettivo concreto della convivenza pacifica e della cooperazione fra i popoli, l’Europa che è sempre stata in difesa del multilateralismo e del dialogo, l’Europa voluta dalle nazioni, che cercavano il riscatto dopo la follia bellicista di Hitler e Mussolini, oggi risulta drammaticamente assente. «L’Europa fa troppo poco, dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di papa Francesco a una pace creativa», ha detto Zuppi. Giudizio storico ineccepibile che, coincidenza vuole, sia caduto il giorno in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vola in Olanda e Danimarca per ringraziare dell’arrivo dei caccia bombardieri. «Ogni giorno che passa vede tante persone morire, un odio che diventa più profondo, un inquinamento che diventa insopportabile per tutto l’ambiente. Questa davvero è una guerra mondiale a pezzi» ricorda il cardinale. L’amicizia fra i popoli è un sogno lapiriano di pace (la memoria di Giorgio La Pira era presente fra i primissimi promotori del Meeting nel 1980). Un sogno che va mantenuto vivo, nonostante tutto, nell’incubo del presente che viviamo.
Qui sotto li link che porta alla cartella in cui trovate i principali articoli che riguardano la kermesse riminese. Su La Stampa e Repubblica due sondaggi del popolo del Meeting (la vox populi dei ciellini è ormai un piccolo genere giornalistico), sul Fatto la misurazione della distanza dal governo Meloni. Poco risalto invece allo stupendo incontro su Giovanni Testori, che potere riascoltare qui e che ha seguito quello col cardinal Zuppi.
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