L'Europa vuole la pace o la guerra?
Si vota in Russia, proteste ma esito scontato. Francia e Germania si dividono sull'entrata nel conflitto. Tajani: "Niente fughe in avanti". A Gaza primi aiuti. Il Campo largo si è ristretto al Pd
La protesta si chiama PPP e scatta in questi minuti, le 12 ora di Mosca. PPP significa Polden protiv Putina, Mezzogiorno contro Putin. L’ha ideata Aleksei Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin, morto in circostanze non chiarite mentre era detenuto in Siberia. Fra poco si chiuderanno le urne nella Federazione Russa dove si vota da venerdì, anche col sistema elettronico (vedi Foto del Giorno). L’esito del voto appare scontato perché i concorrenti di Putin non sono davvero un’alternativa. In Italia diremmo che il Cremlino non è contendibile. E tuttavia quella che vota è una nazione in guerra, non solo perché a Belgorod, come racconta La Stampa, piovono bombe ucraine. È una nazione che si sente minacciata dall’Occidente. Eppure, atti di disobbedienza nelle urne e sabotaggi anti Putin hanno fatto il giro del mondo. Gli americani si chiedono “Forever Putinism”? Domanda rilanciata in Italia da un instant book di Vita, Putin per sempre? Giusto un anno fa ci fu la ribellione della Wagner. I più esperti di cose russe dicono che, dopo il voto, paradossalmente si apre un periodo di fragilità per l’autocrate di Mosca.
Intanto le sorti della guerra in Ucraina sono state al centro del vertice a tre di Berlino. La Francia di Emmanuel Macron, il leader europeo che veste ormai i panni del falco, insiste perché truppe occidentali scendano direttamente in guerra. Dobbiamo ammetterlo: la Terza guerra mondiale è sdoganata, almeno nelle parole e nelle strategie dei potenti della Terra. I tedeschi resistono a questa prospettiva e anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani dice stamane all’Avvenire: «Noi lavoriamo per la pace. Certe fughe in avanti, a due o a tre, non servono. Neanche alla Nato». Anche il presidente Mattarella ha voluto tornare a dire che “il compito dell’Europa è costruire la pace”, ma è difficile che Macron agisca solo per i suoi interessi elettorali.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: