L'Italia è già meloniana
Bonomi dice che la crisi è un "terremoto", ma il deep state all'italiana si prepara al futuro regime. Il risultato è: rinviare. Il piano di austerità del governo è timido. Delpini contro il Papa
Carlo Bonomi lo chiama “terremoto economico”: «Se oggi ci fosse un terremoto il governo se ne occuperebbe o no? Stiamo affrontando un terremoto economico, il governo può e deve intervenire, non possiamo aspettare due mesi l'arrivo del nuovo governo». Non è solo questione di Draghi, al quale ogni giorno partiti e candidati tirano propagandisticamente la giacchetta, dopo averlo fatto cadere nella più irresponsabile crisi di governo degli ultimi anni. C’è il deep state all’italiana: tutti quei funzionari di alto livello dei Ministeri e della burocrazia statale che aspettano, ritardano, leggono i sondaggi e si preparano al nuovo governo di Giorgia Meloni. L’eterno gattopardismo all’italiana che preferisce non risolvere i problemi ma lasciarli incancrenire. Poco importa se questa volta è diverso, se la miscela inflazione e caro energia, come dice Bonomi, rischia di distruggere per sempre un quinto della produzione italiana. Intanto l’Europa prepara un intervento che non dovrebbe essere direttamente sul prezzo del gas (per la soddisfazione degli olandesi e dei norvegesi) ma su quello dell’elettricità. Sono ancora indiscrezioni, la prossima settimana i direttori generali dei Ministri dell’Energia avranno finalmente nero su bianco la proposta di Bruxelles. Federico Rampini sul Corriere della Sera sostiene che la Ue è pesantemente condizionata dall’evidente speculazione dei Paesi del Nord Europa.
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