"L'Onu se ne vada"
Netanyahu è esplicito: Unifil via dal Libano, Hezbollah lo usa come scudo. Telefonata con la Meloni che protesta. Il Papa: "Fermatevi!". Oggi (o domani) la legge di bilancio. Lezione postuma di Sammy
Quando c’è una guerra, chi vi si contrappone viene sempre accusato di connivenza col Nemico. Succede anche oggi. L’esercito d’Israele prende a cannonate le sedi Unifil nel Sud del Libano e Benjamin Netanyahu dichiara esplicitamente che le Nazioni Unite se ne devono andare dalla cosiddetta Linea Blu. Nessuno spazio per la più grande agenzia di mediazione internazionale. Non solo, ieri pomeriggio alcuni ufficiali dell’esercito israeliano hanno accompagnato un gruppo di giornalisti stranieri (vedi Foto del Giorno) mostrando loro tunnel e strutture costruite dai miliziani Hezbollah, proprio vicino alle sedi Unifil. La tesi del premier israeliano è quella ripetuta nel teso colloquio telefonico di ieri con la nostra premier Giorgia Meloni: Hezbollah si fanno scudo delle basi e dei militari dell’Onu. Così Israele giustifica l’inaccettabile incursione dei carri armati nelle basi, che hanno suscitato l’indignata reazione dei 50 Paesi che partecipano alla missione Onu. In guerra la mediazione è un cedimento, è collaborazione col nemico. L’Unifil è fra l’incudine degli Hezbollah, insediati in Libano, e il martello degli attacchi militari israeliani. Papa Francesco ieri all’Angelus, chiedendo che sia rispettato il ruolo dell’Onu, non ha usato mezzi termini: “Fratelli e sorelle, la guerra è una illusione, è una sconfitta, non porterà mai la pace, non porterà ma la sicurezza, è una sconfitta per tutti soprattutto per chi si crede invincibile. Fermatevi, per favore!”.
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