L'unità che manca
All'Europa ma anche al mondo in guerra: lo ricorda il viaggio del Papa. Piano di Draghi per la Ue: servono 800 miliardi. Israele colpisce in Siria. Kate ha finito la chemio. Governo compatto sui conti
Un mondo in guerra, un mondo diviso anche in modo brutalmente manicheo e il Papa che vola dall’altra parte della Terra per celebrare la giovinezza dei popoli emergenti e periferici, la custodia della natura, la riconciliazione, il disarmo e la convivenza pacifica. L’istantanea del Globo, stamattina 10 settembre 2024, 23 anni dopo le Torri Gemelle, è inaspettato e per certi versi drammatico. L’angoscia per una pace che non arriva in Medio Oriente come in Europa si intreccia col messaggio di papa Francesco. Ancor prima che con le parole, la sua testimonianza è in quel peregrinare fra persone e popoli che non contano nella logica dei potenti della Terra. A Timor Est Francesco ha detto ieri: «Il Paese ha saputo risorgere, grazie anche al radicamento nella fede». Ma soprattutto ha lodato «l’impegno assiduo per giungere a una piena riconciliazione con i fratelli dell’Indonesia, atteggiamento che ha trovato la sua fonte prima e più pura negli insegnamenti del Vangelo». Per poi aggiungere: «Voglia il Cielo che pure in altre situazioni di conflitto, in diverse parti del mondo, prevalga il desiderio di pace e di purificazione della memoria, per chiudere le ferite e sostituire all’odio la riconciliazione e alla contrapposizione la collaborazione. L’unità è sempre superiore al conflitto».
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