Macron accetta Von der Leyen
Sfidato in Francia dai gollisti che aprono a Le Pen, il presidente dà l'ok a Ursula. Tempi stretti per la Ue. Già al G7 l'accordo anche con Meloni. De Rita sull'astensione. Terzo polo, cercasi leader
Si guarda a Parigi perché il presidente dei Repubblicani, il tradizionale partito della destra gollista, ha aperto ad un’alleanza con Marine Le Pen, in vista delle elezioni anticipate dell’Assemblea Nazionale che saranno a fine mese. In realtà da tempo Marine Le Pen e il suo RN sono stati ammessi nella stanza dei bottoni ma l’azzardo di Emmanuele Macron ha accelerato le cose. Per la Francia potrebbe essere un passaggio decisivo. L’idea del presidente francese è quella di coinvolgere e compromettere la destra nell’esecutivo, nell’esercizio di governo, allo stesso tempo chiamando ad un referendum il Paese. Ben prima delle prossime presidenziali, dove fatalmente dovrà sfidare Le Pen.
Paradossalmente, la notizia è ottima per i Popolari, che a questo punto corrono per la riconferma di Ursula von der Leyen in Europa, in tempi molto stretti. Macron, con enormi problemi interni, ha già fatto capire di dare il via libera per non logorarsi anche nella Ue. A questo punto la presidente dovrà distribuire le cariche in modo intelligente per impedire di essere impallinata dai franchi tiratori. Ed è qui che si inserisce la nostra premier. Giorgia Meloni sa che potrà ottenere qualcosa. Il Corriere fa i nomi di Elisabetta Belloni e Giancarlo Giorgetti. Allo stesso tempo il presidente francese pare abbia già ottenuto quello che voleva sul fronte della guerra in Ucraina, se è vero che alla guida della diplomazia Ue andrà l’attuale premier estone Kaja Kallas, liberale, estremamente schierata contro Mosca e a favore di ogni possibile sostegno militare antirusso.
Dunque, già al G7 di Puglia, presieduto da Meloni, potrebbe nelle prossime ore chiudersi l’accordo franco-tedesco-italiano per il nuovo assetto dell’Unione Europea. Ci sarebbe una riconferma per Roberta Metsola a capo dell’assemblea di Strasburgo, mentre il socialista portoghese Antonio Costa (fallita l’operazione su Mario Draghi) potrebbe essere il nuovo Presidente del Consiglio d’Europa.
In Italia il dibattito riparte dalla clamorosa astensione oltre il 50 per cento. Ci sono due interviste interessanti che prendono le mosse proprio da questo dato. La prima è pubblicata da Avvenire: Angelo Picariello intervista Giuseppe De Rita che riflette in modo acuto sul voto europeo. Soprattutto su quello che è mancato all’offerta politica. La seconda è su Vita.it e riporta l’opinione di Andrea Morniroli del Forum Disuguaglianze Diversità. Che dice: «Al Sud giovani e poveri non hanno votato». È la democrazia dei ricchi.
La discussione nei partiti si concentra sulle strategie. La linea di Elly Schlein è quella del campo largo ad ogni costo. Ma a questa alleanza della sinistra, come nota Stefano Folli su Repubblica, manca un’idea chiara, un progetto. Intanto sono nei guai Matteo Renzi (che crede ancora nel Terzo Polo e cerca un leader o una leader), Giuseppe Conte (che si dimette a metà, dopo il flop) e Matteo Salvini (che vorrebbe espellere Umberto Bossi, diventato capro espiatorio del risultato non brillante della Lega).
Se il G7 si occuperà soprattutto di Russia e di Cina (nei confronti della quale però Usa ed Europa hanno idee ed interessi parecchio diversi), non va dimenticato il Medio Oriente. Il piano di pace Usa aspetta ancora un vero sì da Hamas e dal governo israeliano. Entrambi non vogliono rinunciare alla “vittoria finale”.
Pacifismo e bellicismo sono i temi culturali che concludono questa Versione. Sul Corriere Paolo Di Stefano ricorda il grande Danilo Dolci, Gandhi italiano. Mentre Libero rilancia il mito di Prometeo, semidio diventato icona della guerra nella prospettiva nietzschiana. È quel “male necessario” di cui ha parlato recentemente in un bel libro il filosofo Massimo Borghesi. Curiosamente anche il film di Hollywood su Oppenheimer è stato ispirato da un libro biografico sul fisico americano intitolato: “Il Prometeo americano”. La cultura sdogana la necessità della guerra.
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae Gianmarco Tamberi, che ha vinto l’oro nel salto in alto agli Europei di atletica leggera a Roma, salire in tribuna e abbracciare il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Molte le vittorie azzurre nella competizione continentale, buon auspicio per l’Italia verso le Olimpiadi di Parigi.
Foto: Ansa
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il Corriere della Sera si concentra sulle notizie da Parigi: Asse a destra contro Macron. Così come la Repubblica: Involuzione francese. Il Messaggero spiega: Il caso Francia scuote la Ue. Il Quotidiano Nazionale accosta alla decisione dei gollisti di aprire a Le Pen, l’imminenza del vertice pugliese: La nuova Europa al G7, ma è caos Francia. La Verità gongola: Cade il tabù della destra. Adesso tocca all’Europa. Critico il Manifesto sullo strappo di Macron, definito un azzardo, che gioca come sempre con le parole: Fronte retro. Avvenire pronostica: Parlamento più a destra. L’Europa cerca una guida. Il Giornale tematizza il G7, grande vetrina meloniana: Il vertice salva-Ucraina. Il Fatto attribuisce l’astensione anche alla criminalità organizzata: Voti mafiosi a FdI e Pd. «Meno votano, meglio è». Mentre il Domani spera nel meridione contro la riforma Calderoli: Il Sud tradito si vendica delle destre. I dubbi di Meloni sull’autonomia. La Stampa va sul tema previdenziale: Pensioni, Meloni boccia quota 41. Mentre Il Sole 24 Ore punta i riflettori sui profitti IA: Apple corre al record a Wall Street con la sfida sull’intelligenza artificiale.
VON DER LEYEN IN TEMPI STRETTI
I Popolari, forte dei 186 seggi ottenuti a Strasburgo, accelerano e vogliono presto la riconferma di Ursula von der Leyen. Emmanuel Macron dà il via libera. Aperte le trattative coi Verdi e con le destre. Nomine e poltrone in ballo. Il punto da Bruxelles è di Giovanni Maria Del Re per Avvenire.
MACRON ACCELERA MA I GOLLISTI APRONO A LE PEN
Il leader repubblicano Eric Ciotti ha proposto per la prima volta un accordo tra i gollisti, la destra storica, con il Rassemblement National di Marine Le Pen, in vista del voto per l’Assemblea Nazionale. Francesca Schianchi intervista per La Stampa il direttore di Le Monde Jérôme Fenoglio per capire che cosa accade.
CHE COSA VUOLE MELONI DALLA UE
Marco Galluzzo sul Corriere della Sera racconta il retroscena delle trattative della nostra premier con Von der Leyen. Che cosa vorrebbe ottenere Giorgia Meloni. Due candidati possibili: Elisabetta Belloni e Giancarlo Giorgetti.
LA LEFT E LE ALLEANZE
Andrea Valdambrini sul Manifesto si occupa delle alleanze dei neo eletti a Strasburgo. Per fare un gruppo ci vogliono un minimo di 23 eurodeputati da almeno 7 Paesi diversi.
ZELENSKY AL BUNDESTAG, POI AL G7
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rivolge al Parlamento tedesco e chiede nuove armi. Afd e Bsw dicono: “Mandato scaduto, è illegittimo”. Sabato Conferenza di pace in Svizzera. Uski Audino da Berlino per La Stampa.
COMINCIA IL G7, I TEMI SUL TAPPETO
Sanzioni “secondarie” contro Putin, dossier Cina (che divide Usa ed Europa) e pace in Medio Oriente. Ma in Puglia gli europei parleranno anche di Ue. Beda Romano per Il Sole 24 Ore.
PAPA FRANCESCO AL G7
Dice Papa Francesco che sarà al G7: “Parleremo di intelligenza artificiale e anche di pace. Farò incontri bilaterali, ci sono le richieste di sette Capi di Stato. Li incontrerò tutti”. La notizia è dalla Stampa.
BRICS, IL SUMMIT DEL SUD DEL MONDO
Alla vigilia del G7, in Russia si riuniscono i responsabili dei Brics. Per sottolineare l’alternativa al Nord del mondo in un mondo multipolare. Per il Sole 24 Ore Antonella Scott.
DE RITA: “TROPPI PERSONALISMI SENZA COSTRUIRE UN PROGETTO”
Veniamo al dibattito sul voto in Italia. L’intervista più interessante di oggi è quella di Angelo Picariello su Avvenire a Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Dice De Rita: “La prima questione è chiedersi che cosa è mancato per provocare un tale astensionismo”. L’eccezione dei Verdi.
L’ASTENSIONISMO? È LA DEMOCRAZIA DEI RICCHI
Accanto alla riflessione di De Rita, va letta l’intervista che Vita, con Anna Spena, ha realizzato con Andrea Morniroli del Forum Disuguaglianze Diversità. Che dice: «Al Sud giovani e poveri non hanno votato».
LO PSICODRAMMA DEL CENTRO
Matteo Renzi rilancia l’idea del Terzo Polo ma ammette: serve un nuovo leader per superare le divisioni. Ma Calenda guarda a sinistra. Francesco Grignetti per La Stampa.
SCHLEIN HA UNA SOLA IDEA: IL CAMPO LARGO
Giovanna Vitale per Repubblica racconta la soddisfazione al Largo del Nazareno. E insiste nel creare un fronte comune: “Sfidiamo Meloni con battaglie unitarie”.
TARQUINIO, I CAPI DEL PD HANNO CERCATO DI SABOTARLO
Wanda Marra scrive sul Fatto che i “cacicchi” del partito hanno tentato in tutti i modi di impedire l’elezione di Marco Tarquinio a Strasburgo. Con l’eccezione di Goffredo Bettini.
I GUAI DI GIUSEPPE CONTE, I 5STELLE AL MINIMO
La riflessione aperta da Giuseppe Conte sulla dura sconfitta elettorale dei 5 Stelle. Vorrebbe ripartire da un’Assemblea degli iscritti, che fissi nuove regole. Per il Corriere Claudio Bozza.
I GUAI DI MATTEO SALVINI, “ESPELLERE BOSSI”
Da Ceccardi e altri fedelissimi attacchi al Senatur fondatore del partito. Ma il presidente della Lombardia Fontana dice: «Espellerlo? Non scherziamo». Salvini oggi vedrà Le Pen a Bruxelles. Per il Corriere Cesare Zapperi.
GAZA, SPERANZE DI TREGUA
La crisi di Gaza. Hamas accetta la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, su cui gli Usa si sono astenuti. I paletti di Israele: prima i rapiti poi lo stop al conflitto. Nello Del Gatto per La Stampa.
AL PIANO DI PACE MANCANO ANCORA DUE SÌ
Quelli di Sinwar, capo di Hamas e di Netanyahu, capo del governo israeliano. Il commento di Ugo Tramballi per Il Sole 24 Ore.
CONDANNATO HUNTER BIDEN, IL FIGLIO DEL PRESIDENTE
Il figlio del presidente Usa, Hunter Biden, è stato condannato ieri nel Delaware per tre reati. Paolo Mastrolilli per Repubblica.
IL PAPA TORNA SUI GAY IN SEMINARIO
Papa Francesco incontra i preti romani e torna sul tema dei seminaristi gay, pronunciando un nuovo invito al discernimento. E loda il Vicario uscente, il cardinal De Donatis. Per Avvenire Mimmo Muolo.
DANILO DOLCI, IL GANDHI ITALIANO
Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera ricorda Danilo Dolci a cento anni dalla sua nascita. Insieme ad Aldo Capitini, è stato un risoluto pacifista, che ha combattuto povertà, analfabetismo e disoccupazione.
IL MITO DI PROMETEO SERVE A SDOGANARE LA GUERRA
Lorenzo Cafarchio su Libero recensisce in modo entusiasta un nuovo saggio a sfondo bellicista che esalta il mito di Prometeo. Lo stesso mito che ha ispirato il film di Hollywood su Oppenheimer (definito “Prometeo americano” nella biografia che ha ispirato Christopher Nolan). Ricordata la frase di Friedrich Nietzsche: «Io non sono un uomo, sono dinamite».
Molto interessante l'articolo di De Rita. Chissà se sarebbe disponibile a dare una mano per portare avanti le sue idee