La Versione di Banfi

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Macron come Stoltenberg

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Da Berlino il presidente francese spiega perché Kiev deve colpire in Russia con le armi Nato. A Rafah 75 morti, bufera negli Usa sulle bombe. Il governo vara la riforma: carriere separate e due Csm

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Alessandro Banfi
mag 30, 2024
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Macron come Stoltenberg
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Il presidente francese Emmanuel Macron sventola una mappa dell’Ucraina e della Russia alla conferenza stampa di Berlino, tenuta ieri col cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’ha ripresa da un giornale: spiega che la Nato deve permettere a Kiev di usare le armi occidentali per colpire la Russia. È il momento chiave di quella che stamattina Repubblica chiama “la crisi dei missili”. Nel giro di pochi giorni la proposta di Jens Stoltenberg, formulata nell’intervista con l’Economist, ha raccolto molti consensi. Con l’eccezione, per ora, dell’Italia (e finora della Spagna) Macron guida un fronte sempre più vasto: ai Paesi dell’Est e del Baltico si sono aggiunti i “nordici”. E anche se Scholz è apparso molto più prudente, i Verdi tedeschi sono lanciatissimi nel sostegno alla fornitura di missili a lungo raggio, che possano colpire la Russia. Dal quartier generale della Nato già prevedono le mosse di reazione di Vladimir Putin e, secondo quanto riferisce Claudio Tito di Repubblica da Bruxelles, cercano di rassicurare parlando di “escalation graduale”. Quasi un ossimoro o un’ovvietà, perché le scale sono fatte di gradini. Tutto questo avviene nell’immediata vigilia della riunione odierna dei Ministri degli Esteri della Nato, che si potrebbe pronunciare in materia.

Ufficialmente il presidente americano Joe Biden non ha ancora dato il suo assenso all’utilizzo delle armi, avendo predicato per mesi di non superare “la linea rossa”. Ma di fatto il primo a dar ragione a Stoltenberg era stato nei giorni scorsi proprio Tony Blinken. Difficile, dunque, che Washington possa ribaltare la visione, semmai una prudenza tattica va considerata necessaria a Biden, in vista anche delle elezioni di novembre.    

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