Manganelli e libertà
Il richiamo del Quirinale divide la politica. Inchiesta sui poliziotti. Zelensky ringrazia Roma e prepara la lista dei putiniani. Tregua vicina a Gaza? Un anno fa la strage di Cutro. Voto in Sardegna
La vicenda delle manganellate in piazza a Pisa (e anche a Firenze) non è affatto conclusa. Non solo perché c’è un’inchiesta giudiziaria sul comportamento dei poliziotti. Soprattutto c’è una questione politica nella gestione dell’ordine pubblico, che è emersa prepotentemente dopo il richiamo del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Matteo Salvini ha voluto dire che i delinquenti sono quelli che agitano le manifestazioni e usano la violenza, confermando la sua tutela sul ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Gli studenti ieri sera (vedi Foto del Giorno) sono arrivati nei pressi del Viminale per protestare e chiedere le dimissioni del Ministro. In un’intervista alla Stampa Cesare Mirabellli, ex presidente della Corte costituzionale, spiega quali sono i criteri di fondo garantiti dalle nostre leggi, con cui affrontare la questione dell’ordine pubblico. E dice: “Quando la riunione avviene in un piazza non è che deve essere autorizzata: deve essere dato preavviso all'autorità, che non può sindacare. Ci possono essere divieti – e non autorizzazioni! – solo per comprovati motivi di sicurezza o incolumità pubblica”. Giorgia Meloni non si è ancora pronunciata direttamente sulla vicenda. Nicola Fratoianni, dall’opposizione, ha voluto tirare in ballo la vicenda del premierato. È la strada giusta per chi deve confrontarsi col governo?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando con i giornalisti ha ringraziato Roma e Giorgia Meloni dopo il G7 a Kiev. Sostiene che non c’è nessuno spazio per trattare con Putin. E annuncia una nuova controffensiva contro Mosca per la prossima estate. Ma ha avvertito: “In Italia ci sono troppi filo putiniani, stiamo preparando una loro lista che presenteremo in sede europea”. Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Pace e Disarmo, critica l’accordo sottoscritto da Roma con Kiev. Mentre Riccardo Bonacina su Vita.it scrive un’approfondita analisi sulle ragioni dell’invasione russa di due anni fa. Nel dibattito delle idee interessante anche la tesi di Massimo Cacciari sulla Stampa che imputa all’Occidente e all’Europa di non avere una visione “federale” e inclusiva del mondo.
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