Meloni contro gli scafisti
La premier parla di migrazioni all'Onu. Ma in Europa e in Africa non c'è la solidarietà sperata. Salvini contro la Ue. Zelensky oggi alla Casa Bianca. Tregua in Nagorno-Karabakh. Sunak non è verde
Non c’è la solidarietà europea, che si era manifestata con la visita di Ursula von der Leyen a Lampedusa. Non c’è, nei fatti, o non c’è ancora, quel Memorandum di Tunisi che poteva far pensare ad una svolta. Resta la risposta “militare”, di polizia o di sicurezza. Non per niente nel suo primo importante intervento alle Nazioni Unite ieri (integrale su Libero, lo trovate fra i pdf), la nostra premier Giorgia Meloni ha puntato quasi tutto sulla lotta contro gli scafisti. Certo, c’è l’appello alla Ue e il rilancio di quel Piano Mattei che era stato presentato a Roma lo scorso luglio. Ma sono intenzioni che si stanno scontrando con una difficile realtà. Non a caso gli enti locali sono in subbuglio perché temono i nuovi Cpr nei loro territori. Il rompicapo migrazioni sembra non avere soluzioni facili e immediate. Ed è quindi alla fine l’ordine, la sicurezza, il prolungamento della detenzione a prevalere, quanto meno nella risposta immediata.
Da domani si riuniscono a Marsiglia i Vescovi del Mediterraneo. Oggi l’arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi spiega ad Avvenire il senso dell’incontro, cui parteciperà anche papa Francesco. Impressionante il dossier sulle migrazioni nel mare nostrum preparato dai Vescovi francesi: la rotta più mortale del Mediterraneo è proprio quella che passa dalla Tunisia a Lampedusa. Di Marsiglia e di che cosa le religioni possano dare in questa crisi umanitaria si parlerà anche alla Conferenza organizzata dalla Fondazione Internazionale Oasis a Milano, in Università Cattolica, esattamente fra sette giorni: giovedì 28 settembre. Molte le personalità islamiche e cristiane che interverranno. Qui sotto la locandina, ma la Versione ne parlerà ancora (oggi ci sono anticipazioni su il Riformista).
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