Meloni e la Fortezza Europa
Viaggio della nostra premier a Varsavia, stretta fra sovranisti e popolari. Santanchè si difende in Senato, ma è indagata. Aperto il testamento di Berlusconi, niente sorprese. La Francia torna normale
Giorgia Meloni va in Polonia per l’incontro dei Conservatori, la “famiglia” europea di cui è diventata la leader indiscussa. L’incontro con l’omologo Mateusz Morawiecki è stato cordialissimo ma le divergenze restano. Il premier polacco ha una linea precisa di chiusura totale della “Fortezza Europa”: vuole “sigillare i confini esterni dell’Europa”, come ha detto. Eppure la strategia della nostra premier è obbligata: tenere insieme popolari e conservatori per avere, usando un termine caro alla sinistra italiana, una “vocazione maggioritaria” anche a Bruxelles. Dunque no a Marine Le Pen e no all’Afd tedesca e insieme predicare un aiuto ai Paesi del nord Africa, non dimenticando del tutto, sul tema immigrazione, un principio di solidarietà tra le nazioni europee. È ovvio che se questa è la linea finirà per essere conflittuale con quella di Matteo Salvini, alleato in Italia ma sempre più alternativo in Europa. È stato lo stesso capo leghista a rompere gli indugi e in qualche modo ad aprire questa competizione tutta “europea” all’interno della maggioranza di governo italiana. In prospettiva, la nostra premier avrà molto più da temere da tutto questo, piuttosto che da un’opposizione interna che oggi sembra sfilacciata e divisa. In certo senso, anche il brusco stop che sta subendo il progetto di Autonomia differenziata del ministro Roberto Calderoli, punto debole “politico” dell’attuale maggioranza, insiste sullo stesso schema: una qualche difficoltà con l’alleato leghista.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: