Messaggio da Teheran
L'attacco iraniano è stato diverso da quello di aprile. Netanyahu prepara la reazione ma Biden frena. Il Papa: preghiera e digiuno per il 7. Nuovo decreto flussi. Italia nei guai: senza treni ed acqua
Prime vittime in Libano fra i soldati israeliani nell’operazione di terra. Otto giovani sono stati uccisi in uno scontro con gli hezbollah. Nel frattempo, si è andata chiarendo la dimensione dell’attacco missilistico iraniano di 48 ore fa. Scrive infatti Davide Frattini sul Corriere oggi: “L’impatto dei 181 missili balistici lanciati a ondate è diventato più chiaro, i danni maggiori: 100 edifici sono stati danneggiati nel centro del Paese, sulla superstrada a nord di Tel Aviv un grosso cratere è ben visibile, quanto è visibile il palazzo del Mossad, i servizi segreti esterni sullo sfondo. I portavoce dell’esercito ammettono che sarebbero state colpite anche basi, una dell’aviazione nel deserto del Negev, ma non ci sono vittime e l’operatività non è stata rallentata”. Gli esperti militari spiegano che questa volta l’Iran ha bucato lo scudo di protezione israeliano e in questo attacco è dunque contenuto un messaggio chiaro. Tuttavia Benjamin Netanyahu promette una contro-rappresaglia molto dura contro Teheran e fonti giornalistiche citano come obiettivi possibili i siti nucleari iraniani. Ancora una volta Joe Biden ha provato a mettere un limite, un freno alle intenzioni bellicose dell’alleato. Sarà ascoltato?
Molti sulla Versione anche oggi i commenti. Interessante il punto di vista libanese, contenuto in un commento del giornale L’Orient Le Jour, tradotto e pubblicato in Italia dagli analisti di Oasis. Scrive: “Da entrambe le parti, nessuno sembra aver appreso la minima lezione dalla storia. Hezbollah rischia di farsi cancellare e di far cancellare una parte del Libano in un conflitto in cui il Paese dei Cedri ha tutto da perdere e assolutamente nulla da guadagnare. Israele per parte sua sembrerebbe in grado di riportare una vittoria militare, senza però riuscire a dare il colpo di grazia all’avversario. Più cercherà d’ottenere una vittoria totale, più correrà il rischio di perdere questa guerra sul piano politico”.
Papa Francesco, seguendo una proposta del cardinal Pizzaballa, ha deciso di lanciare alcuni momenti di preghiera e una giornata di digiuno per la pace in occasione dell’anniversario del 7 ottobre. Lo ha annunciato ieri nella messa inaugurale del Sinodo. Domenica sera sarà a santa Maria Maggiore a guidare un Rosario. Mentre lunedì ha proclamato una giornata di astensione dal cibo.
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