Migranti, un'altra stretta
Nuovo decreto sui migranti del governo. Baturi: "Non basta respingere e contenere". Papa Francesco: "Mediterraneo culla, non tomba". Nadef, riduzione minima del debito. Speranze per i bimbi ucraini
Edizione ridotta della Versione stamattina, me ne scuso con gli abbonati. Da un’ora presta sono infatti impegnato nella Conferenza della Fondazione Oasis a Milano, Cambiare rotta. I migranti e l’Europa, che si tiene oggi nella Aula Cripta dell’Università Cattolica. Qui sotto la locandina dell’evento, che potrà essere seguito anche in streaming dal canale Youtube della Fondazione:
La Conferenza di Oasis cade in un momento di drammatica attualità per l’argomento. Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato nuove regole restrittive, prevedendo più espulsioni per falsa identità e reati gravi e disponendo che i minori siano messi anche nei centri per gli adulti. Il segretario della Conferenza Episcopale Giuseppe Baturi è intervenuto sottolineando che la soluzione al problema migratorio non può essere soltanto respingere e contenere. Invece è sempre solo sul fronte delle misure di detenzione e polizia che si muove il governo. È vero che Giorgia Meloni sta chiedendo uno sforzo comune all’Europa, ma sull’emergenza l’Ue è ancora divisa, nonostante Berlino dia segnali di voler ascoltare le richieste di Italia e Francia. Secondo Beda Romano del Sole 24 Ore, “ieri sera circolava voce che Berlino potrebbe dare il suo via libera a una proposta di regolamento che deve servire a gestire le situazioni di crisi”. Per ora Roma non è riuscita ad ottenere maggiore determinazione. Oggi si riunisce il Consiglio dei ministri Ue degli Interni, nell’occasione il ministro Matteo Piantedosi conta di sbloccare l’intesa sul nuovo Patto per l’Asilo e i Migranti. Ma resta congelato di fatto il Memorandum di Cartagine. La Tunisia, con Kais Saied che guarda a Mosca, sembra allontanarsi dall’Europa e spingere i migranti sub sahariani in due direzioni, come racconta Fausto Biloslavo sul Giornale: o verso il mare e cioè Lampedusa oppure verso la Libia nel deserto. Nell’udienza del mercoledì, ieri Papa Francesco è tornato sul suo viaggio a Marsiglia. «Il Mediterraneo è culla di civiltà, e una culla è per la vita! Non è tollerabile che diventi una tomba, e nemmeno un luogo di conflitto».
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