Minaccia nucleare

Putin torna a parlare delle "armi più avanzate del mondo". Nel giorno dell'Immacolata. Prima alla Scala per salvare la cultura russa. "Solo ritocchi" alla manovra. Iran ancora in piazza. Xi da MbS

Nel giorno dell’Immacolata, torna esplicita la minaccia del presidente russo Vladimir Putin di un possibile ricorso alle armi nucleari. In un discorso al “Consiglio per i diritti umani”, lo Zar di Mosca ha ricordato ieri a tutti che quelle in possesso della Federazione Russa sono «le armi più avanzate» del mondo. Anche se ha voluto aggiungere che non è «un fattore che provoca una escalation dei conflitti, ma un fattore di deterrenza». Il solo tornare a parlare dell’opzione nucleare aumenta la tensione internazionale. Già stamattina il prezzo del gas è schizzato in alto nelle quotazioni. Ragionare poi sul “primo colpo” e l’eventuale distruzione nella risposta, come ha fatto Putin, non fa che alimentare un’escalation, per ora solo verbale, ma non meno angosciante. Fra l’altro la preoccupazione nelle Cancellerie è aumentata dalla nuova aggressività degli ucraini che colpiscono nel profondo del territorio russo. Dal Dipartimento di Stato americano si tende a prendere le distanze dalle incursioni a lunga gittata, che infatti Kiev non rivendica ufficialmente. Intanto il giornale Time designa Volodymyr Zelensky “e lo spirito dell’Ucraina” come “persona dell’anno”, dedicandogli una copertina piena di bandiere giallo blu. Durissimo il paragone fatto ieri da Papa Francesco, all’udienza del mercoledì, fra l’invasione nazista della Polonia e quella russa dell’Ucraina. “La storia si ripete”, ha detto il Papa.

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