Mistero Fitto
Ursula bloccata da Verdi, socialisti e liberali sulle nuove nomine. Fra i punti critici Raffaele Fitto. Meloni spera nel Ppe. Strage a Khan Yunis. Smartphone fuorilegge. Il Papa e i coccodrilli
Ci sarà tempo per capire se davvero Kamala Harris ha convinto di più nel primo dibattito televisivo contro Donald Trump, finito poche ore fa nella scorsa serata americana (all’alba in Italia). Le prime reazioni a caldo e gli stralci video del confronto indicano comunque un Trump sulla difensiva e una Harris all’attacco, aggressiva al punto giusto. I sondaggi delle prossime ore diranno meglio com’è andata ma la prima forte impressione, soprattutto dai social e dal commento dei siti on line, è che l’atteggiamento più diretto e giovane della candidata dem abbia fortemente pagato. Almeno in un paio di occasioni l’ex presidente sarebbe andato in confusione, come quando la sua rivale lo ha punzecchiato sui comizi noiosi, che la gente dopo un po’ abbandona. E sulla sua immagine “weird”, strana, soprattutto all’estero. È un registro molto diverso da quello sempre usato da Joe Biden: Harris attacca Trump (e lo costringe alla difensiva) sul piano della credibilità e dell’autorevolezza. Forte della sua giovinezza, femminilità e colore della pelle. C’è una domanda chiave, per certi versi “sovranista”, che è implicita nella retorica di Kamala. Si rivolge infatti ai concittadini chiedendo: chi volete che rappresenti l’America nel mondo? Donald Trump dovrà trovare una strategia efficace per contrastarla in modo adeguato.
È un mistero Fitto quello che fa slittare il varo della nuova Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen. Fitto con la maiuscola perché la nomina di Raffaelle Fitto a vice con ampie deleghe è uno dei motivi della rivolta di verdi, socialisti e liberali (compresi i macroniani). Rivolta che ha fatto slittare almeno di sei giorni le nomine ufficiali ai vertici della Ue. Ora von der Leyen dovrà trovare un’altra soluzione di compromesso ma resta il nodo politico: Macron e Scholz non vogliono che le destre entrino in alcun modo nel nuovo assetto, tenendo ferma la conventio ad excludendum già prodotta per la nascita della nuova maggioranza. I popolari, con Manfred Weber in testa, invece vedono come strategico il coinvolgimento di Meloni e dell’Ecr nei futuri equilibri. Vedremo alla fine a quale soluzione si arriverà.
Venti di guerra spirano forti in Medio Oriente. Un nuovo bombardamento israeliano ha colpito una tendopoli a Khan Yunis provocando una nuova strage. Gli Usa sono tornati ad avvertire il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a cui è stato chiesto di cambiare «le regole di ingaggio in Cisgiordania». La stampa israeliana riporta voci secondo cui il presidente Isaac Herzog lavorerebbe a un governo di unità alternativo all’attuale. Sull’Ucraina fa notizia la presa di posizione del segretario di Stato Usa Tony Blinken che da Londra ha accusato l’Iran di aver fornito alla Russia missili balistici a corto raggio. Teheran ha negato.
In Italia fa discutere una petizione lanciata fra l’altro da due stimati esperti come Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai che chiede «al governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social prima dei 16». Richiesta che ha quantomeno il merito di sollevare il problema, nei giorni di riapertura delle scuole. Avvenire (e la Versione) propongono due opinioni a confronto: perché sì e perché no.
Papa Francesco è nelle ultime 48 ore del viaggio più lungo del suo pontificato. Repubblica oggi rompe il silenzio su di esso, fra i grandi giornali, tematizzando proprio il viaggio a Timor Est, simbolo di un Global South lontano e dimenticato. Nella cronaca di Avvenire si racconta che Bergoglio salutando i fedeli, poco prima di andar via, con un intervento a braccio in spagnolo, ha avvertito: «Mi hanno detto che su alcune spiagge arrivano i coccodrilli. Essi hanno un morso molto forte. Attenti ai “coccodrilli” che vogliono mordervi cambiandovi la storia e la cultura. Tenetevi lontani da essi, perché mordono molto».
La Versione si conclude con un articolo dedicato all’Ospizio sul Colle del Gran san Bernardo, a 2500 metri di altezza, che ha più di mille anni di vita: eremo religioso, storico allevamento di cani da montagna, luogo di accoglienza per pellegrini, viandanti e montanari.
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae Donald Trump e Kamala Harris che si sono incontrati per la prima volta poche ore fa nel dibattito televisivo organizzato dalla ABC a Filadelfia. I primi commenti accreditano una performance migliore per Kamala, che a sorpresa all’inizio ha stretto la mano all’avversario e ha detto fra l’altro: “Se Trump fosse presidente Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull’Europa”, aggiungendo: “i leader stranieri gli ridono dietro”. The Donald da parte sua ha detto della Harris che è una “marxista che ha distrutto il Paese con politiche che sono folli”. Ma a tratti è sembrato irritato e nervoso, ha alzato la voce ed è andato in confusione di fronte all’avversaria.
Foto: Doug Mills per Il New York Times
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Slittano le nomine della nuova Commissione. Per il Corriere della Sera il problema è l’Italia: Ue, scontro sul ruolo di Fitto. Anche La Repubblica sintetizza così: Ursula scivola su Meloni. La Stampa spiega: La nomina di Fitto divide la Ue. Il Messaggero allarga il discorso: Commissari Ue, veti e rinvio. Il Quotidiano Nazionale annuncia: Veti e liti, la Commissione Ue slitta ancora. Il Domani mette insieme le polemiche su Boccia con i guai europei: Complotti e fantasmi, Meloni in tilt. A Bruxelles scontro totale su Fitto. Anche il Manifesto parla di ombre: Fantasmi a Roma. Il Fatto argomenta: Meloni teme gole profonde: repulisti a Palazzo Chigi e in due ministeri. Il Giornale critica ancora l’ex collaboratrice di Sangiuliano: La Boccia spiava i deputati e la Camera la bandisce. Libero fa lo stesso: Boccia scappa dalla tv per evitare le domande. Tocca alla Verità aprire il fronte delle fake news: Spunta la balla sulla laurea della Boccia. Il Sole 24 Ore ci aggiorna: Due milioni a caccia di posti pubblici. Mentre Avvenire propone una statistica choc secondo cui si uccide un attivista ogni due giorni nel mondo: Ambiente senza vita.
PER FITTO (E NON SOLO) SLITTA LA COMMISSIONE
Brusca frenata al varo della nuova Commissione europea che slitta di sei giorni per la forte opposizione dei socialisti. Nel documento con cui contestano lo schema di Ursula von der Leyen si critica apertamente la nomina di Raffaele Fitto, che rappresenta l’Ecr, il gruppo dei conservatori che non è in maggioranza. Francesca Basso per il Corriere.
ROMA ATTENDE BRUXELLES
Tensione a Roma, in contatto con Bruxelles, per la rivolta di verdi, socialisti e liberali che hanno prodotto un fuoco di sbarramento contro la nomina di Raffaele Fitto. “Il ruolo dell’Italia sarà riconosciuto”. Monica Guerzoni per il Corriere.
GIORGIA STUDIA LA CONTROMOSSA E PUNTA SUL PPE
La premier italiana Giorgia Meloni confida nel rapporto con Manfred Weber, leader dei popolari, per contrastare il veto anti-Fitto voluto da Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Il retroscena per Repubblica è di Tommaso Ciriaco.
POLIZIA A PALAZZO, POLEMICHE E SMENTITE
Ieri La Stampa aveva scritto che Giorgia Meloni aveva fatto allontanare i poliziotti di guardia al secondo piano di Palazzo Chigi. Ci sono smentite e conferme. L’articolo su Repubblica è di Antonio Fraschilla.
KHAN YUNIS, STRAGE FRA LE TENDE
La crisi in Medio Oriente. Nuova strage in una tendopoli della Striscia. Gli Usa avvertono Netanyahu: «Cambino le regole di ingaggio in Cisgiordania». Herzog lavorerebbe a un governo di unità. Mostrato il video del tunnel dei 6 ostaggi uccisi. Nello Scavo per Avvenire.
NOA CONTESTA IL MINISTRO ED È ARRESTATA
A Tel Aviv Noa Goldenberg, 27 anni, getta della sabbia verso il ministro Ben Gvir in segno di protesta. Viene arrestata e messa agli arresti: rischia anni di carcere. Davide Frattini per il Corriere.
“HAMAS E IL GOVERNO NON VOGLIONO LA TREGUA”
Parla il politologo di Gerusalemme Arie Kacowicz: “Sono molto scettico sul cessate il fuoco. Il premier Netanyahu punta a rimanere al governo, sperando nella prossima elezione di Trump”. Orlando Trinchi per La Stampa.
GLI USA ACCUSANO L’IRAN PER L’UCRAINA
Tony Blinken da Londra lancia l’accusa: «La Russia ha ricevuto missili balistici a corto raggio dall’Iran e li userà entro poche settimane contro l’Ucraina». Teheran nega. Ieri i droni di Kiev su Mosca.
PERCHÉ LA GUERRA CONTINUA
L’analisi di Domenico Quirico per La Stampa. La guerra continua perché frutta troppo ai commercianti di armi. Invece dei leader attuali, “abbiamo bisogno di uomini nuovi e senza odio”.
A TIMOR EST IL PROFUMO DEL VANGELO
Il viaggio di Papa Francesco in Asia e Oceania. A Timor Est la folla delle grandi occasioni e i temi cari al pontificato: pace, riconciliazione, difesa dell’ambiente e lotta al neo colonialismo commerciale e culturale (“State attenti ai coccodrilli”). Mimmo Muolo per Avvenire.
UN PAPA ALLA FINE DEL MONDO
Iacopo Scaramuzzi per Repubblica mette insieme le giornate del Papa per raccontare lo storico viaggio nel “Global South”. Ogni situazione ha la sua specificità ma Francesco “si trova bene ovunque”.
BOCCIA ALLA FINE NON VA NELLA TV DEL BISCIONE
Veniamo alle vicende italiane. A differenza di quanto annunciato, Maria Rosaria Boccia non è poi andata ieri sera come ospite nel programma di Rete4 condotto da Bianca Berlinguer. Stefano Zurlo sul Giornale ne spiega i motivi. Tensione allentata nei rapporti Meloni-Piersilvio.
VIETARE LO SMARTPHONE? PERCHÉ SÌ, PERCHÉ NO
Una petizione su Change.org, di cui sono primi firmatari il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai, chiede «al governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social prima dei 16». Avvenire mette due parei a confronto: Pietro Saccò per il sì. Viviana Daloiso è per il no. Eccoli in sequenza.
GRAMELLINI: IRREALISTICO MA DICO SÌ
Nella sua rubrica in prima pagina del Corriere interviene Massimo Gramellini. Che sostiene: “Aderisco all’appello per il trasporto romantico che suscitano le cause perse”. Il problema c’è.
“LE ONG FERMATE NEI SALVATAGGI”
Migranti. Parla il presidente internazionale di Medici senza frontiere Christos Christou. Che dice: “Il decreto Piantedosi ci impedisce di salpare. Il governo ostacola i salvataggi assegnandoci porti lontanissimi”.
VESTAGER VINCE CONTRO LE BIG TECH
Sul Foglio David Carretta analizza la doppia vittoria della uscente commissaria Ue per la concorrenza Margrethe Vestager. I giudici le danno ragione contro Apple e Google.
I GUAI DELLA VOLKSWAGEN: È PERMESSO LICENZIARE
La Volkswagen ha annunciato che rescinderà diversi contratti collettivi, tra cui quello sulla sicurezza del lavoro. A partire dal luglio 2025 circa 120.000 dipendenti potranno essere licenziati. Cosimo Caridi da Berlino per Il Fatto.
ZANOTELLI: SALVIAMO IL SUDAN
Appello accorato di Alex Zanotelli pubblicato dal Manifesto perché si guardi alla terribile guerra in Sudan, che ha provocato miglia di morti e centinaia di migliaia di profughi. Secondo l’Onu ne potrebbe derivare “la più grande carestia del mondo”.
GRAN SAN BERNARDO, PARADISO DEI VIANDANTI
L’Ospizio del Gran San Bernardo festeggia i 100 anni dalla proclamazione del Santo come patrono degli alpinisti e delle genti di montagna. Qui, fra Italia e Svizzera, dodici mesi su dodici, passano e chiedono accoglienza pellegrini, gruppi parrocchiali, famiglie, persone in ricerca spirituale. E scalatori. I canonici dicono: «Conserviamo l’anima dell’ospizio come luogo di accoglienza e di fede, dove l’ospitalità gira intorno ai momenti di preghiera e non viceversa». Anna Pozzi per Avvenire.