Morte a grappolo
Kiev usa da ieri le bombe a grappolo. La guerra si concentra sul Mar Nero. Zaki arriva domani in Italia. Sì (con taglio) alla terza rata del Pnrr. Domenica comincia il piano Mattei. Si vota in Spagna
Ulteriore salto di qualità della guerra in Ucraina. È ufficiale: da ieri l’esercito di Kiev usa le bombe a grappolo. Ordigni messi al bando dalla comunità internazionale, vietati dalla Convenzione di Oslo che però Usa, Russia e Ucraina non hanno mai sottoscritto. Dopo l’uranio impoverito, è un’altra mostruosità di questo conflitto. Aggiunge, se possibile, ulteriore angoscia e dà l’impressione che sia sempre più difficile per la pace farsi largo in un mondo preso dall’ebbrezza bellicista, dalla droga planetaria degli armamenti. Il professor Stefano Zamagni, stamattina con un’intervista al Fatto, rilancia il valore dell’iniziativa di pace del cardinal Matteo Zuppi a Washington. È giusto essere fiduciosi e ottimisti ed ha ragione il professore a sottolineare che solitamente il capo della Casa Bianca non riceve emissari che non siano capi di Stato o di governo. Tuttavia resta un po’ di disagio perché dalla Casa Bianca non è arrivata neanche una foto della stretta di mano fra l’inviato speciale di papa Francesco e il presidente americano Joe Biden. Speriamo che la sostanza sia lontana dall’immagine e dalla propaganda che in tempi di conflitto contagia fatalmente tutti gli attori in campo. Oggi Repubblica stampa un articolo del nuovo ambasciatore russo, che ripropone lo schema di Mosca e che tuttavia manifesta la volontà di riaprire un dialogo. La foto del veterano Henry Kissinger in visita a Pechino è un’immagine che a suo modo attutisce le ansie, perché riconosce il valore perenne della diplomazia.
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