Morte di un'attivista
In Cisgiordania 26enne turco americana uccisa da un cecchino israeliano. Bufera in Usa. Zelensky rilancia la pace a Cernobbio. Meloni spiega i conti. 18enne muore a San Vittore. Il viaggio del Papa
Una giovane attivista turco-americana di 26 anni, Aysenur Ezgi Eygi, (vedi Foto del Giorno) è stata uccisa in Cisgiordania con un solo colpo alla testa, mentre partecipava, venerdì scorso, ad una manifestazione contro l’occupazione dell’esercito israeliano vicino a Nablus. La sua famiglia chiede ora al presidente Usa Joe Biden un’inchiesta sulla sua morte, la cui dinamica ricorda quella toccata alla giornalista cristiano palestinese di Al Jazeera Shireen Abu Akleh. Nello Scavo su Avvenire usa un’immagine inquietante: l’inferno è stato trasportato da Gaza alla Cisgiordania. Questo avviene mentre i telegiornali di tutto il mondo ieri sera mostravano una folla enorme protestare contro Benjamin Netanyahu, perché non accetta la tregua e di trattare per il rilascio degli ostaggi ancora vivi. A confermare l’eccezionalità dell’emergenza un evento a sorpresa e senza precedenti a Londra: i capi dei servizi segreti, uno americano e l’altro inglese, si sono presentati insieme pubblicamente ad una tribuna del Financial Times per sottolineare l’urgenza della tregua a Gaza, insistendo che verrà formulata una proposta di accordo nelle prossime ore. Accordo che Israele ed Hamas dovranno accettare. Di un piano di pace si è parlato anche a Cernobbio, al Forum dello Studio Ambrosetti, grazie all’intervento della regina Rania di Giordania, che ha illustrato cinque punti per salvare il popolo palestinese. “La guerra non finisce schiacciando una parte”, ha detto.
Sempre da Cernobbio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nell’occasione ha incontrato anche Giorgia Meloni, ha rilanciato il suo piano di pace che per ora non ha però come interlocutore la Russia ma gli Stati Uniti. Zelensky ha spiegato infatti che incontrerà Kamala Harris e Donald Trump per illustrare loro i dettagli della sua strategia. Ancora dall’incontro sul lago di Como la nostra premier ha cercato di archiviare il caso di Gennaro Sangiuliano che si è dimesso venerdì, lasciando la poltrona di Ministro della Cultura ad Alessandro Giuli. Meloni ha promesso agli imprenditori del Forum che la prossima manovra di bilancio chiuderà definitivamente la stagione dei bonus. Quanto all’accusatrice (e forse ricattatrice) di Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia, ha scritto cose sagge Selvaggia Lucarelli ieri nella sua newsletter su Substack (Vale tutto): “Finché la sua nomina era pronta e luccicante, a lei il sistema storto per cui un ministro nomina la sua amica, andava più che bene. Non era vittima del potere, ne era ancella, perfettamente integrata nel sistema”. Insomma, non fatene un’eroina della sinistra o del femminismo. Non è proprio il caso.
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