Nato, due domande aperte
Come reagire all'offensiva di Orbán? Nella Ue imbarazza la presidenza di turno. E come sta Biden? Gli alleati temono la sua sconfitta. In Francia guai per Le Pen. Giorgetti: niente lacrime e sangue
Vertice Nato a Washington che prende spunto dai 75 anni dell’Alleanza atlantica. I leader occidentali (ci sono anche giapponesi e sudcoreani) devono discutere soprattutto dell’Ucraina e della prospettiva di un rapporto con Kiev che sia “irreversibile”. Non a caso fra gli invitati c’è anche Volodymyr Zelensky, che tornerà a chiedere aiuti militari. Sull’orizzonte diplomatico pesa l’iniziativa del presidente ungherese Viktor Orbán che ha incontrato lo stesso Zelensky e poi Vladimir Putin a Mosca e Xi Jinping a Pechino. A Bruxelles, scrive Paolo Valentino sul Corriere, ci sono Paesi che vorrebbero togliergli la rappresentanza di turno della Ue (iniziata il primo luglio) per questa iniziativa “pacifista” non richiesta. D’altra parte, nella Nato c’è anche la Turchia di Recep Tayyip Erdogan, che si è mosso spesso in tentativi di mediazione simili a quelli di Orbán. L’imbarazzo qui però è soprattutto europeo: perché è ovvio che la pace cercata dal presidente ungherese è fortemente polemica con l’Europa degli altri 26, che hanno sempre dato l’impressione di essere schiacciati sulla Nato. Peraltro, l’offensiva internazionale coincide con la formazione del gruppo di destra dei Patrioti. Ovviamente anche per la nostra premier Giorgia Meloni, i Patrioti di Orbán rischiano di rappresentare una criticità visto che Matteo Salvini ne fa rumorosamente parte. Che cosa dirà il capo della Lega degli impegni del governo al vertice Nato?
L’altro grande elefante nella stanza, come si usa dire, del vertice Nato è la condizione di salute di Joe Biden. Secondo Paolo Mastrolilli, che ne scrive Su Repubblica, i leader occidentali vorrebbero che il presidente si ritirasse a favore di altri candidati perché temono che la sconfitta contro Trump sia con lui inevitabile. La Casa Bianca invece interpreta il vertice in modo opposto: sarà una vetrina per il Commander in chief che dimostrerà di essere cosciente e adeguato.
Al vertice arriva oggi in ritardo Emmanuel Macron. Il presidente francese ha voluto fino all’ultimo avere colloqui riservati dopo il rinnovo dell’Assemblea Nazionale. Solo ieri è arrivato il conteggio definitivo degli eletti ed è ulteriormente ridimensionata l’affermazione della sinistra estrema di Mélenchon. Dunque, nel tempo la soluzione di un governo che non abbia l’appoggio delle due estreme, di destra e sinistra, si fa sempre più strada. Fra l’altro al vertice Nato, Macron avrà buon gioco a ricordare che Marine Le Pen e Jean Luc Mélenchon convergono su un punto chiave di politica estera: sono entrambi contro gli aiuti militari a Kiev.
In Italia siamo alle prese con i problemi reali. Se il ministro dell’economia Gian Carlo Giorgetti rassicura sul fronte dei conti pubblici, sostenendo che quest’anno il Pil arriverà all’1% di crescita, i dati sull’assegno di inclusione fanno riflettere perché copre meno del Redito di cittadinanza. Come titola Avvenire, la coperta è corta. Su Repubblica Luigi Manconi torna sull’emergenza dei suicidi in carcere, diffusi anche fra gli agenti di polizia penitenziaria. Non ci si può accontentare del decreto flop varato dal governo.
La Versione si conclude con l’anticipazione, pubblicata dal Corriere, di un nuovo libro di don Luigi Giussani che esce per Rizzoli il 16 luglio e che raccoglie alcuni interventi negli anni della contestazione.
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Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
L’attivismo diplomatico non autorizzato del presidente ungherese non lascia indifferenti gli altri 26 della Ue. Il Corriere della Sera titola: Alleanza per fermare Orbán. In versione più giustizialista La Repubblica: Processo a Orbán. E poi c’è il vertice Nato a Washington. Per Il Messaggero: Nato, test decisivo per Biden. Il Manifesto propone un titolo dei suoi alludendo alle voci sul ritiro del Presidente: Alla corte del re nudo. Per il Domani potrebbe esserci un contropiede della Casa Bianca: Il sogno difficile di Kiev nella Nato. Al summit Biden cerca il rilancio. Di economia si occupano diversi quotidiani, soprattutto per i dati sull’assegno di inclusione. La Stampa avverte: Salari in calo, Italia maglia nera. Il Sole 24 Ore riporta il parere del Ministro dell’Economia: Giorgetti: “Non serve una manovra lacrime e sangue, possibile il Pil all’1%”. Avvenire è in allarme: La coperta è corta. Libero teme una: Ghigliottina patrimoniale. Mentre La Verità è critica sull’RdC: Truffa miliardaria sul reddito magistrati in pressing sull’Inps. Il Giornale sceglie l’approvazione della riforma Nordio: Nuova giustizia: meno abusi. Stesso argomento per Il Fatto: Intercettazioni, Nordio si smentisce da solo: “Costi in calo da 15 anni”.
VERTICE NATO: “IRREVERSIBILE” L’ALLEANZA CON L’UCRAINA
Commemorati i 75 anni dell’Alleanza atlantica a Washington. Il vertice Nato, che oggi entra nel vivo, ha l’obiettivo di blindare gli aiuti all’Ucraina in modo stabile, anche se cambiasse il presidente Usa. Viviana Mazza per il Corriere.
MELONI ATLANTISTA, IN COLLISIONE CON SALVINI
Giorgia Meloni, già negli Usa, porterà i fondi per le armi all’1,6% del Pil: un segnale davvero atlantista. Ma Matteo Salvini la sfida e agita Palazzo Chigi. Il sospetto è che lavori per Trump, finendo di minare il governo. Il retroscena è di Tommaso Ciriaco per Repubblica.
I LEADER OCCIDENTALI TIFANO PER IL RITIRO
Ospite super osservato al vertice Nato è il padrone di casa Joe Biden. I leader occidentali temono che non ce la faccia a battere Donald Trump e vorrebbero un altro candidato, dopo il suo ritiro. Per Repubblica Paolo Mastrolilli.
A BRUXELLES AGITAZIONE PER ORBÁN E I PATRIOTI
Per la presidente designata Ursula Von der Leyen incontri con popolari e socialisti. Oggi vedrà i Verdi e, poi, i Conservatori di Meloni, che non sciolgono la riserva. Il presidente Ppe minaccia sanzioni verso chi dei suoi diserterà il voto in aula del 18 luglio (difficile un rinvio del voto a settembre). Giovanni Maria Del Re per Avvenire.
LA TENTAZIONE DI TOGLIERE LA PRESIDENZA UE ALL’UNGHERESE
La maggioranza dei 26 della Ue è molto preoccupata dell’attivismo diplomatico di Viktor Orbán. Tedeschi e Paesi baltici vogliono chiedere la fine dell’incarico a turno. Non ha avuto un mandato per incontrare Putin e Xi. Per il Corriere Paolo Valentino.
IL GIORNO DOPO L’ATTACCO ALL’OSPEDALE
Dopo il raid russo i bambini malati di cancro sono «costretti ad andare all’estero» per le cure. E ora in tanti soffrono di stress post traumatico. Per il Corriere Lorenzo Cremonesi.
MODI A MOSCA: “BIMBI UCCISI, IL CUORE SANGUINA”
Il premier indiano Narendra Modi, in visita al Cremlino da Vladimir Putin, commenta la strage dei piccoli malati all’ospedale di Kiev. Per il Sole 24 Ore Antonella Scott e Marco Masciaga.
LA NATO ARRIVA IN ORIENTE
Giapponesi e Sud Coreani invitati a Washington al vertice Nato: l’alleanza atlantica arriva fino in Oriente. E Pechino commenta: “Nemici immaginari”. Lorenzo Lamperti per il Manifesto.
MACRON NON HA FRETTA, DA OGGI NEGLI USA
Il presidente francese Emmanuel Macron arriva solo oggi al vertice Nato. E intanto prepara la strategia per il nuovo governo: i numeri definitivi dei seggi gli danno ragione. Per Repubblica Anais Ginori.
LE PEN FINISCE NEI GUAI
Dopo la batosta elettorale Marine Le Pen è nei guai su un doppio fronte: la fronda interna al partito e una nuova inchiesta giudiziaria sui finanziamenti al Rassemblement national. La cronaca è dal Corriere.
“LA SINISTRA SBAGLIA SU MELONI”
Giuliano Ferrara sul Foglio commenta l’atteggiamento della sinistra italiana nei confronti della premier. La criminalizzano senza accettare il carattere plurale del suo governo.
PARLA SCHLEIN: NON IMITIAMO I FRANCESI
Intervista di Maria Teresa Meli per il Corriere a Elly Schlein. Dice la segretaria del Pd: “Vogliamo un’alternativa per battere le destre in Italia. Ma non rincorriamo il modello francese”.
GIORGETTI PROMETTE: NIENTE LACRIME E SANGUE
Alla riunione dell’Abi il ministro dell’Economia dice che il Pil a +1% è alla portata quest’anno. Con il +0,3% stimato da Bankitalia per aprile-giugno salirebbe a +0,9% la crescita acquisita. Migliora il gettito fiscale. Per Il Sole 24 Ore Gianni Trovati.
L’ASSEGNO INCLUSIONE COPRE MENO DEL RDC
Resi noti i dati sull’assegno d'inclusione. Copre meno del Reddito di cittadinanza. In testa la Campania. Il Supporto formazione lavoro è per pochi. L’analisi per Avvenire è di Ilaria Solaini.
“TOGLIETE IL TETTO AL 5 PER MILLE”
Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva alla Camera, chiede al ministro Giancarlo Giorgetti di eliminare o quantomeno innalzare il tetto. Negli ultimi sette anni sono già 52,3 i milioni che lo Stato ha trattenuto, a cui vanno aggiunti almeno una ventina di milioni destinati dagli italiani nell'edizione 2023. L’articolo su Vita.it.
DIVENTA LEGGE LA RIFORMA NORDIO SULL’ABUSO D’UFFICIO
Oggi Montecitorio trasformerà in legge la riforma Nordio sulla giustizia. A fine febbraio il Senato aveva già approvato la legge. In soli quattro mesi diventa realtà un punto chiave del programma di governo. Pierfrancesco Borgia per il Giornale.
MIGRANTI, ASSALTO ALLA OCEAN VIKING
Con il bel tempo riprendono sbarchi e soccorsi: l’ultimo drammatico racconto dalla Ocean Viking. Persone in acqua per sfuggire a uomini col viso coperto che tentano di riportarle a terra, in Libia. Daniela Fassini per Avvenire.
LA MORTE DI GAZA DURA DA SEI MESI
Protezione civile e un gruppo di esperti dell’Onu spiegano le conseguenze dell’offensiva israeliana. Ieri 50 palestinesi uccisi in 24 ore. Michele Giorgio per il Manifesto.
“LA GUERRA ABITUA ALLA FUGA CONTINUA”
Il ministro della Cultura dell'Autorità Nazionale Palestinese è rimasto per 85 giorni bloccato a Gaza con suo figlio. Ora pubblica il diario dei sessanta giorni passati sotto le bombe. Per la Stampa Francesca Mannocchi
EMERGENZA CONGO, L’ONU ACCUSA IL RUANDA
«Coinvolti 4.000 militari». Non calano i combattimenti per il controllo delle risorse naturali nell’Est: aumentano i profughi nel Kivu. Il rischio di guerra è sempre più concreto. Il governo di Kigali minaccia apertamente Kinshasa. Fabio Carminati per Avvenire.
GIUSSANI: “L’AVVENIMENTO GENERA UN GIUDIZIO”
Il Corriere della Sera pubblica un estratto dal volume di Luigi Giussani Una rivoluzione di sé. La vita come comunione (1968-1970), a cura di Davide Prosperi, che esce in libreria il 16 luglio per Rizzoli. Si tratta di lezioni inedite tenute da don Giussani negli anni più caldi della contestazione giovanile.