Negli occhi dei migranti
Guardare in faccia la questione di civiltà: questo è il Sud del mondo che vuole uscire dallo sfruttamento. Papa Francesco, a sorpresa, rende omaggio a Napolitano. Oggi Cdm sui costi dell'energia
Guardare in faccia la realtà. Guardare negli occhi i migranti. Come Foto del Giorno abbiamo messo oggi uno scatto che in realtà è di venerdì, ma che sui giornali di oggi ha suscitato una riflessione fuori dal comune di Domenico Quirico sulla Stampa. È l’immagine scattata da un collega dell’Ansa a papa Francesco che si commuove, sull’areo diretto a Marsiglia, guardando gli occhi di un bambino di due anni, arrivato dal Camerun a Lampedusa con sua madre. Torniamo su questa icona per mantenere la prospettiva giusta su una questione, che non possiamo allontanare sottolineando lo scontro tra governi e Cancellerie (che pure, come vedrete dalle cronache, impegna Francia, Italia e Germania). Fino ad oggi nel nostro Paese sono arrivate dal primo gennaio 132 mila persone, un anno fa nello stesso periodo erano state quasi 70mila. Ma non sono i numeri a darci il senso di quello che abbiamo di fronte. Lo ha spiegato bene papa Francesco a Marsiglia: non è una questione di invasione, di emergenza ma di umanità, di civiltà. Oggi Domenico Quirico scrive: «Questo è il Sud del mondo, signori, marchiato in questi sguardi, dove non è il riscaldamento climatico o la «guerra» detto così, genericamente, come se fosse un dio dispettoso, a render necessario fuggire, ma una gigantesca lotta di classe tra poveri e ricchi, sfruttati e sfruttatori, complici nostri e le loro vittime. Un popolo di vibranti e indomiti rivoluzionari, che non hanno i mezzi pratici per spazzar via i nostri amici presidenti, raiss, guide supreme, Grandi Leopardi, golpisti su ordinazione. Aiutarli a combattere una seconda, violenta, implacabile, liberazione africana, che riconquisti davvero il continente e l'utilizzo delle sue ricchezze, questo dovremmo fare». Anche di questo si parlerà Giovedì 28 a Milano alla Conferenza di Oasis intitolata “Cambiare rotta”: molti gli interventi interessanti. Stamattina vi segnalo l’intervento di Sally Hayden, la giovane giornalista irlandese, che per prima ha scoperto e denunciato i lager libici, in questi giorni in Italia per presentare il suo libro E la quarta volta siamo annegati. Una testimonianza da non perdere. Qui sotto la locandina dell’evento:
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