"Nessuno controlla la guerra"
Il cardinal Zuppi al Sole: "Va oltre la volontà". Ucciso dagli ucraini generale russo a Mosca. Netanyahu in Siria. Ursula va da Erdogan. Rimborsi non aumenti per i ministri. Norma anti Renzi
La guerra non si ferma, dice il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa per la pace in Ucraina in un’intervista al Sole 24 Ore: «Nessuno può mai pensare di controllare una guerra agevolmente. A un certo punto la guerra ha una logica che ci determina anche al di là della stessa volontà». La cronaca quotidiana lo conferma. Ad ogni annuncio di Donald Trump, che chiede il cessate il fuoco, sembra seguire un nuovo episodio nell’escalation bellica. Ieri mattina, all’alba in centro a Mosca un attentato dinamitardo organizzato dai servizi segreti ucraini ha ucciso il generale russo Igor Kirillov e il suo assistente, a sei chilometri dal Cremlino. La Russia promette vendetta.
In Siria ieri, in una visita senza precedenti dei territori conquistati, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è fatto ritrarre in divisa militare (vedi Foto del Giorno) sul versante siriano del monte Hermon, mentre alcune fonti di stampa davano per certa la sua presenza alla trattativa in Egitto per Gaza. Nel frattempo il Manifesto racconta oggi la sensazione di assedio che stringe in una morsa la zona del Rojava, zona conquistata e controllata nel nord est siriano dai curdi. Zona minacciata da Recep Tayyip Erdogan, che della nuova Siria jihadista è l’ingombrante garante.
Non a caso sempre ieri la commissaria europea Ursula von der Leyen, prima delle riunioni in programma in queste ore, ha fatto visita ad Ankara proprio al presidente turco in una mossa diplomatica forse azzardata, come scrive Il Foglio, ma che ancora una volta esprime la grande (e forse unica) preoccupazione del Vecchio continente: rispedire i profughi e negare ai siriani il diritto d’asilo. Preoccupazione su cui convergono Giorgia Meloni e altri leader europei. Commenta Maurizio Ambrosini su Avvenire: «Il ragionamento si fa però più complesso e intrigante se si guarda a ciò che molti governi stanno facendo, al di là e persino in contrasto con le loro politiche dichiarate. In sintesi, parlano di muri e richiamano braccia. (…) L’ultimo rapporto Ocse parla di 6,5 milioni di nuovi ingressi nell’ultimo anno nel complesso dei Paesi sviluppati». Vedremo fra 48 ore le conclusioni del Consiglio europeo sul tema.
Ieri la nostra premier ha presentato senza molta voce la linea del governo in materia, tornando sul modello Albania. Per quanto riguarda la legge di bilancio, la maggioranza ha raggiunto un accordo sull’emendamento tanto discusso a proposito degli emolumenti dei Ministri non parlamentari. Alla fine avranno dei rimborsi e non degli aumenti in busta paga. Ma l’approvazione slitta a dopo Natale. Violenta invece la legge ad personam approvata contro Matteo Renzi, voluta a tutti i costi dai meloniani stretti, in tandem con i 5 Stelle, anti renziani viscerali per lesa maestà di Giuseppe Conte.
La Stellantis ha presentato un piano per l’Italia, promettendo investimenti per due miliardi ed una serie di produzioni negli stabilimenti nazionali. Il Sole 24 Ore anticipa qualche dettaglio della manovra di Bilancio, ma converrà aspettare l’approvazione definitiva per entrare bene nel merito.
Il Santo Natale è fra sette giorni e si avvicina dunque rapidamente anche l’inizio dell’Anno Santo, ieri migliaia di auguri hanno raggiunto papa Francesco da tutto il mondo. Nessun festeggiamento di compleanno.
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae il leader israeliano Benjamin Netanyahu in una foto di gruppo scattata sul lato siriano del Monte Hermon, l’altura che divide i due Paesi su cui le forze israeliane hanno sfondato dal giorno dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Con lui ci sono il ministro della Difesa Israel Katz, il capo di Stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet (servizi segreti) Ronen Bar.
Foto: Ansa
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il Corriere della Sera è visibilmente eccitato per l’attentato di Mosca: Kiev uccide il generale di Putin. Mentre i giornali di John Elkann sono ottimisti sull’automotive. La Repubblica: Patto sul governo dell’auto. La Stampa: Auto, patto governo-Stellantis. Si unisce anche il Quotidiano Nazionale: Svolta Stellantis, 2 miliardi per l’Italia. Avvenire sottolinea la convergenza sui migranti fra Meloni e von der Leyen: Patto di frontiera. Libero sullo stesso tema è beffardo: Migranti in Albania ce lo chiede l’Europa. Il Sole 24 Ore scava nelle novità della legge di bilancio: Stop ai revisori Mef, più fondi al Ponte. In pensione a 64 anni con l’integrativa. Il Giornale conferma: Manovra, pensione anticipata a 64 anni. Mentre il Domani attacca: Manovra, retromarcia e ritardi. Meloni a caccia di alibi e nemici. Il Fatto si concentra sull’accordo di maggioranza sui Ministri non parlamentari: Il trucco che trasforma gli aumenti in rimborsi. La Verità riporta una statistica sulle piazze: Poliziotti feriti dai cortei: +200%. Il Messaggero mette fra virgolette il Papa ad una settimana dall’inizio dell’Anno Santo: «Il mio Giubileo di speranza». Mentre il Manifesto fa proprio l’allarme lanciato dalla zona curda della Siria: Il grido.
ZUPPI: “GUERRA FUORI CONTROLLO”
Catia Caramelli del Sole 24 Ore intervista l’arcivescovo di Bologna e presidente Cei, il cardinal Matteo Zuppi. Dice il porporato, inviato speciale del Papa per la pace in Ucraina: “Nessuno può mai pensare di tenere la guerra sotto controllo”.
AL JOLANI: NON SAREMO UNA BASE ANTI-ISRAELE
Il capo dei jihadisti che hanno liberato Damasco rassicura Tel Aviv: il territorio siriano non potrà essere usato per fare la guerra ad Israele. Scoperta una fossa comune “centralizzata” usata dagli aguzzini di Bashar Assad.
ROJAVA, LA ZONA CURDA È GIÀ SOTTO ASSEDIO
Il Manifesto racconta che quanto conquistato e costruito dai curdi nel nord est della Siria è oggi di nuovo in pericolo. Nonostante la protezione degli Usa, si fa sentire la minaccia delle milizie filo-turche. Ivan Compasso.
REPORTAGE DA ALEPPO, CHE TORNA A VIVERE
La città martire siriana non si è mai ripresa dalla battaglia del 2016 e dagli orrori del regime. Mancano ancora acqua e luce, ma cominciano a tornare i profughi e ci sono i volontari delle Ong: “Rinasceremo”. Reportage di Francesca Mannocchi per La Stampa.
PARLA LA “NUOTATRICE” DIVENTATA TEDESCA
Avvenire intervista la ragazza siriana che era scappata a nuoto insieme alla sorella. Dice: “Sono diventata tedesca, ho famiglia qui e non credo che tornerò nel mio Paese. Ma spero che diventi libero e torni a crescere”.
L’AZZARDO DI URSULA: VA DA ERDOGAN
Senza attendere il Consiglio europeo, Ursula von der Leyen anticipa tutti sulla Siria e visita Recep Tayyip Erdogan, rendendo omaggio alla sua posizione chiave. E dice: “L’Europa è pronta a fare la sua parte per sostenere la Siria in questa fase critica”. David Carretta per il Foglio.
“I GOVERNI ERIGONO MURI MA VOGLIONO BRACCIA”
Nella mossa della Commissaria c’è la preoccupazione europea sui migranti. Tema che sarà al centro del dibattito in queste ore e argomento su cui converge la nostra Giorgia Meloni. Il commento di Maurizio Ambrosini per Avvenire.
SACHS: “FANNO IL DESERTO E LO CHIAMANO PACE”
Jeffrey Sachs sul Fatto critica la politica americana e israeliana: in Medio Oriente conquistano posizioni di forza a scapito delle popolazioni locali. Più occupazione che liberazione.
GAZA, TRATTATIVE AD UN PUNTO DI SVOLTA
Sarebbero ad un punto di svolta i negoziati per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Ieri è stata una giornata febbrile di voci e indiscrezioni, spesso contrastanti, dagli Stati Uniti a Israele, dall’Egitto al Regno Unito. Rossella Tercatin per Repubblica.
GENERALE UCCISO A DUE PASSI DAL CREMLINO
In un attentato dinamitardo, rivendicato da Kiev, sono stati uccisi ieri mattina a Mosca il generale Igor Kirillov e il suo assistente. L’attentato fa salire la tensione ed è volto ad impedire il negoziato auspicato da Donald Trump nelle ultime ore. Il Cremlino promette vendetta. Lorenzo Cremonesi per il Corriere.
APPELLO DI MATTARELLA: “AMATE LA DEMOCRAZIA”
Veniamo alle vicende italiane. In occasione del saluto alle alte cariche dello Stato, Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso in difesa della Costituzione e dell’impegno civile. Angelo Picariello per Avvenire.
MELONI IN AULA POLEMICA E SENZA VOCE
Le dichiarazioni della premier in Aula in vista del Consiglio europeo: la risoluzione di maggioranza passa con 193 sì, 118 no e 9 astenuti. La gola brucia, la tosse spesso la interrompe eppure, quando arriva il momento di rispondere alle critiche delle opposizioni, ecco un nuovo show. Monica Guerzoni per il Corriere.
TROVATO L’ACCORDO: PER I MINISTRI RIMBORSI NON AUMENTI
La maggioranza trova la quadra sulla diatriba che riguarda gli emolumenti per i Ministri non parlamentari. Saranno riconosciuti solo rimborsi per chi viene da fuori Roma. Diminuisce la spesa. Enrico Marro per il Corriere.
CONTRO RENZI, AD PERSONAM
Meloniani e 5 Stelle convergono su una legge contro Matteo Renzi, costruita in odio “ad personam”. La norma prevede che un parlamentare non possa avere altri guadagni. L’eccitazione di Giacomo Salvini sul Fatto.
PRESENTATO IL PIANO STELLANTIS PER L’ITALIA
Le promesse di Stellantis per il nostro Paese: dal 2028 piattaforma per le piccole auto a Pomigliano dove sarà sviluppata la nuova Pandina. A Mirafiori il futuro della 500. Nel 2025 acquisti da fornitori italiani per 6 miliardi. Filomena Greco per Il Sole 24 Ore.
LA CINA METTE PAURA ANCHE SULL’AI
L’industria tecnologica di Pechino minaccia lo strapotere delle Big Tech americane, proprio sul terreno dell’Intelligenza Artificiale. L’articolo è di Luca Tremolada per Il Sole 24 Ore.
GERMANIA, PRESENTATI I PROGRAMMI
In vista delle nuove elezioni politiche di febbraio, i partiti tedeschi mettono a punto i programmi su cui chiedere consenso. Intanto si fa strada l’idea di un possibile governo popolari-verdi. Mara Gergolet per il Corriere.
TROMBADORI, IL COMUNISTA UN PO’ PAPISTA
Marcello Sorgi sulla stampa recensisce una nuova biografia di Antonello Trombadori, storico esponente comunista romano, che dialogò con Papa Paolo Vi sulla pace in Vietnam.
FRANCESCO, UN COMPLEANNO SENZA FESTE
Migliaia i messaggi di auguri giunti a papa Francesco per i suoi 88 anni. Ma, come sempre, il pontefice non ha voluto celebrazioni o momenti di festa. Anche i fedeli della parrocchia di Gaza hanno voluto mandare il loro «buon compleanno» a Bergoglio. Enrico Lenzi per Avvenire.
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