Netanyahu: "Decidiamo noi"
Il premier israeliano: "Prenderemo le nostre decisioni da soli". Nuove minacce iraniane. Tensione anche su Rafah e la Cisgiordania. Meloni a Tunisi. Bufera sulla Lega in Sicilia. Una Biennale di pace
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto, con personale cortesia e insieme fermezza politica, il ministro degli Esteri inglese David Cameron e la omologa tedesca Annalena Baerbock ieri in visita a Gerusalemme. I due europei avevano espresso preoccupazione per le mosse di reazione di Israele nei confronti dell’Iran, chiedendo moderazione. In serata alla riunione di governo Netanyahu ha risposto loro indirettamente dicendo: «Prenderemo le nostre decisioni da soli e faremo tutto il possibile per proteggere i nostri cittadini». Nel frattempo l'ultima ora segnala un notevole assembramento di truppe ai confini della Striscia, il che fa ritenere imminente l’invasione militare di Rafah e un nuovo spostamento di un milione e mezzo di profughi palestinesi. Il quotidiano progressista israeliano Haaretz ritiene però che bisognerà aspettare la fine di Pesach, la Pasqua ebraica che inizia domenica, perché l’esercito israeliano si muova contro l’Iran o a Gaza. Il presidente iraniano Raisi ha avvertito ieri: «La nostra reazione sarà feroce se ci colpiscono».
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