La Versione di Banfi

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Nuova falla per l’Europa

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Nuova falla per l’Europa

La Germania boicotta il tetto Ue al prezzo e decide 200 miliardi per ridurre le bollette. In Italia rincari del 59%. Draghi irritato. Meloni prepara il nuovo governo. Putin alla Duma per l'annessione

Alessandro Banfi
Sep 30, 2022
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La Germania decide di fare da sola sulle bollette. Non aspetta le decisioni europee sul gas, che peraltro aveva fino a ieri frenato, insieme a Olanda e Norvegia. Sceglie la strada di tagliare le bollette di imprese e famiglie mettendo sul piatto 200 mliardi. La misura provoca uno choc anche da noi (“choc elettrico” per Avvenire) perché arriva insieme alla notizia dei prossimi rincari delle bollette italiane al 59% per questo mese. Mario Draghi è profondamente irritato, mentre Giorgia Meloni, alle prese con la formazione del nuovo governo, mantiene la sua linea coerente di non sfondare i nostri bilanci. Cosa che invece chiede da qualche settimana Matteo Salvini (oggi Sallusti su Libero insiste su questo punto). È certo che il primo decreto del nuovo governo dovrà essere sulle bollette. Ed è purtroppo vero che il ministro Roberto Cingolani, nell’attesa di una decisione mai arrivata da Bruxelles, non abbia fatto nulla in termini di razionamento e di obblighi di risparmio a imprese e famiglie. La tanto evocata Germania, mentre noi eravano in campagna elettorale, ha tagliato il 20 per cento dei suoi consumi.

Però il metodo tedesco di ricorrere alla spesa pubblica (basta guardare al disastro inglese) rischia di essere a corte respiro: il buco nel gasdotto non sarà riparato. Non illudiamoci. Siamo in guerra e dopo l’Ucraina, la prima vittima del conflitto è il nostro continente. L’Europa non tornerà più quella di prima, dovrà reinventare un nuovo modo di reperire risorse energetiche e dovrà affrontare l’inverno con un’economia di guerra. Le misure dei sussidi a pioggia alimentano l’inflazione. Diciamo la verità: dai primi passi di Giorgia Meloni, l’impressione è che la nuova premier abbia capito molto meglio di altri (sicuramente meglio dei suoi alleati un po’ bolliti) questa realtà.

Osservazione economica a margine: oggi la Germania, è bene ricordarlo, ha un debito pubblico superiore al nostro, in termini assoluti: così rischia di entrare in un tunnel di crisi e recessione molto rischioso, quasi per inerzia e senza una visione alternativa. Non a caso il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner è intervenuto per cercare di rassicurare i mercati che la Germania si attiene ad una “politica finanziaria orientata alla stabilità”. Il problema c’è, eccome. Come italiani non dobbiamo accodarci ai tedeschi e anzi dobbiamo chiedere a Bruxelles di agire nel prolungare lo spirito e le azioni del Next Generation Eu.    

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