Parata e polemiche
La Lega attacca Mattarella sulla sovranità Ue. Frenata di Meloni. Gli Usa convinti che Netanyahu dirà sì al piano Biden. Zelensky critica Cina e Russia. Toti promette che tornerà. Il Papa su Lazzaro
È stato un 2 giugno di parate e di polemiche. Ieri mattina il senatore leghista Claudio Borghi, tifosissimo anti euro della Lega, ha attaccato sui social frontalmente Sergio Mattarella, colpevole di aver parlato della “sovranità Ue”, a proposito dell’imminente voto dell’8-9 giugno. Si è scatenata una bufera, utile un po’ a tutti in campagna elettorale, con l’eccezione forse di Giorgia Meloni, che è apparsa irritata dalla circostanza, chiedendo e ottenendo in serata da Matteo Salvini un minimo di marcia indietro. La polemica contro Bruxelles è indispensabile alla Lega e forse è voluto anche il continuo strappo istituzionale. Resta da capire quanto il becero sovranismo alla Vannacci e alla Borghi possa davvero condizionare lo stesso futuro della Commissione Europea, se mai sarà siglato l’accordo dei Popolari con i raggruppamenti della destra.
Il Corriere della Sera oggi offre un approfondimento con il suo “Dataroom” proprio in vista del voto. Gabanelli e Ravizza si concentrano molto sul rischio astensione, che potrebbe segnare le scelte dei 359 milioni dei 27 diversi Paesi che andranno alle urne fra il 6 e il 10 giugno.
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