Passione secondo Francesco
Ieri il papa è tornato in piazza san Pietro per le Palme, con un'omelia sulla sofferenza. Attentato a san Pietroburgo. PNRR e migranti le due sfide per il governo. Sanna Marin sconfitta in Finlandia
Papa Francesco è tornato ieri in piazza San Pietro, dopo i giorni all’ospedale Gemelli. Un ritorno a tempo di record, vissuto però in modo dimesso. Bergoglio è apparso affaticato, anche se rinfrancato dall’abbraccio affettuoso della folla dei 60 mila presenti, che hanno sfidato le improvvise folate di vento gelido. Il Papa ha voluto, nell’omelia, ricordare nella Domenica delle Palme, che apre i riti pasquali, “le sofferenze del corpo di Gesù”. Il suo discorso (qui l’integrale) è suonato come una meditazione elaborata a contatto con le dure realtà di malattia e dolore che si trovano in ogni ospedale e che il pontefice ha vissuto di persona negli ultimi giorni. Come scrive Enzo Bianchi, nel commento su Repubblica, i cristiani si immedesimano ogni anno nel calvario del Signore. «Tentativo di mimesis? Necessario coinvolgimento dei corpi dei credenti nella memoria della Passione? Esperienza di lutto e di tenebra da iscriversi nella fede? I cristiani vivono ancora la settimana santa così e da questa “fatica” dovrebbero, coerentemente con i Vangeli, arrivare a farsi domande sul perché il giusto diventa vittima dei malvagi fino a essere perseguitato ed eliminato». La seconda Pasqua di guerra aggiunge poi alle riflessioni dei credenti lo sgomento di tutti: il mondo sembra correre verso l’autodistruzione.
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