Peluche contro il governo
Il CdM a Cutro: presentato un decreto anti scafisti. Ma Meloni non visita le salme. Nuove regole anche sui flussi, niente sul mancato soccorso, la Ue ci processa. 81 missili sull'Ucraina. Nuovo fisco
I governi si misurano sui fatti. Per questo Giorgia Meloni vorrebbe costringere tutti ad accettare la ricostruzione degli eventi del naufragio offerta dal Ministro Matteo Piantedosi, che ha il solo fine di scagionare il governo. Scaricando la responsabilità sul mancato allarme di Frontex (addebito respinto in Europa) e soprattutto sugli scafisti. Tutti i media governativi continuano a ripetere questa versione. Ma resta gigantesco il fatto che i profughi non siano stati soccorsi. Non c’è stata un’operazione di salvataggio in mare. Era stato lanciato un mayday ignorato? L’imbarcazione è finita su una secca per un improvviso cambio di rotta degli scafisti? È vero ciò che hanno sostenuto, fin dall’inizio, gli uomini della Guardia Costiera e cioè che la scelta di trattare l’arrivo del caicco turco come operazione di polizia è stata fatta da Roma? La magistratura indipendente dovrebbe fare luce su tutto questo e già gli atti dell’inchiesta di Crotone offrono tutti i dettagli.
Comunque la si pensi, la tragedia che ha scosso il Paese mette oggettivamente lo Stato italiano sotto accusa. Il lancio dei peluche sulle macchine governative racconta simbolicamente l’inevitabile rabbia, esplosa ieri, dei sopravvissuti e di tanti cittadini calabresi, che hanno condiviso con loro questi giorni da incubo: i morti insepolti perché non c’è un cimitero islamico, l’accoglienza dei superstiti in un centro senza letti e acqua calda, la burocrazia italiana ed europea su permessi e ricongiungimenti con i parenti, soprattutto residenti in Olanda e Germania. Giustamente la premier non ha voluto rischiare l’impopolarità, dando omaggio alle vittime al PalaMilone. Alla fine della visita è stato annunciato che riceverà i parenti degli annegati e forse qualche superstite a Palazzo Chigi.
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