Perché creare 10 mila clandestini?
Tanti sono coloro che godono oggi della "protezione speciale". Ma sono persone accolte nelle nostre città. Oggi si decide. Orrore in Ucraina: due della Wagner dicono di avere ucciso 20 bambini
Il governo ci deve spiegare che fine dovrebbero fare i 10 mila migranti cui abbiamo offerto nel 2022 la “protezione speciale”. Quelli che studiano o che lavorano, che abbiamo comunque accolto nelle nostre famiglie e comunità. 10 mila persone. Possibile che non sia un problema cancellare per decreto uno status già in vigore da mesi? Quale legge è retroattiva in Italia? Ieri mattina ho parlato con un’insegnante italiana che accoglie uno di loro e di fronte alle sue domande preoccupate, non sapevo che cosa rispondere. Nell’editoriale di Avvenire si ricorda giustamente che l’immediata conseguenza dell’emendamento al decreto governativo può essere paradossale: “Creare migliaia di nuovi “irregolari” sul territorio, con conseguenze non positive per i loro diritti, per il lavoro nero e per la sicurezza in generale”.
Il Presidente Sergio Mattarella dice dalla Polonia che le leggi sull’asilo e sull’accoglienza vanno riviste in sede europea, perché sono “preistoriche”. E l’uscita viene subita accolta con soddisfazione dal governo italiano, che chiede più responsabilità all’Europa sui migranti. Ma il monito vale per tutti: le migrazioni di massa non sono un’emergenza che dura sei mesi. Vittorio Feltri scrive su Libero che se chiamiamo dall’estero lavoratori stranieri indispensabili alla nostra economia, come dice il Def (e lo ammette anche lui) “qualcosa non va”. Il fatto è che senza l’arrivo di migranti anche l’Inps rischia di non poter pagare le pensioni in pochi anni, come dice Pasquale Tridico alla Stampa. In nome della sicurezza e della crescita economica (e non del buonismo) i migranti vanno accolti e accolti in modo legale. Come sostiene il sindaco di Bergamo Giorgio Gori a Repubblica: “Se si parla con Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, tutti dicono che c’è bisogno di più immigrazione legale”. Su questi temi ci vorrebbe una moratoria della propaganda e delle divisioni: dovremmo essere tutti consapevoli del vero interesse nazionale e agire di conseguenza.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: