Ponte d'estate e di consumo

Crescita inaspettata del Pil, spinta dal turismo: città affollate per Ognissanti. Meloni alle prime decisioni: divieto di rave party, reintegro dei No Vax e stop al garantismo. Kiev senz'acqua e luce

Questo week end del ponte di Ognissanti è apparso come un inaspettato e affollatissimo prolungamento dell’estate. Per via dell’anomalo tempo atmosferico, ma non solo. Grazie ad un invito degli amici dell’UCSI, Unione cattolica stampa italiana, sono stato ad Assisi, prima di tornare a Roma. Ho visto ovunque code a chiese e monumenti, folla nelle strade, locali, ristoranti e negozi stremati dall’assalto della gente, a fine giornata. Dunque il dato economico della crescita del PIL, fortemente “spinto” dal boom del turismo nelle città italiane e nei posti di villeggiatura, che ieri ha sorpreso economisti e commentatori, ha una sua concretezza. Ha ragione Gianni Trovati del Sole 24 Ore nello scrivere oggi che il “nuovo salto” rappresenta l'ultimo lascito del governo Draghi, rimanda i rischi di recessione tecnica evocati a più riprese, e mette in cassaforte le previsioni di quest’anno. Soprattutto è una congiuntura positiva per Giorgia Meloni che venerdì affronterà finalmente i nodi della politica economica: il caro energia e la Nadef, preludio della nuova legge Finanziaria. Questa violenta accelerazione dei consumi è forse dovuta alla voglia di riappropriarsi di una libertà perduta negli anni della pandemia e forse anche al bisogno di una distrazione dalle preoccupazioni date dalla guerra e da un futuro incerto.

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