Primavera di paura
Putin a Mariupol segna il territorio conquistato. Timori per le Borse europee, nonostante l'acquisto di Ubs. Figli di coppie gay, non tutti approvano la Schlein. Timori per Chat Gpt4
Inizia oggi la primavera, anche se il fenomeno astronomico dell’equinozio è previsto solo dopo le 22 di stasera. Ma questo lunedì di marzo è dominato da pensieri ancora cupi: in particolare il pessimismo viene dalle cronache belliche e dalle preoccupazioni dei mercati finanziari. L’altra notte Vladimir Putin ha visitato Mariupol, la città ucraina conquistata dal suo esercito, mettendo per la prima volta piedi nei territori invasi dai russi. Un’operazione di propaganda: si è fatto riprendere mentre è personalmente al volante, ma ha scelto il buio e c’è anche chi, vedendo i filmati, pensa che si sia trattato di un sosia. La visita alla famiglia locale, che ringrazia il liberatore, ha il sapore del teatrino organizzato per mostrare in patria la bontà dell’ “operazione militare speciale”. Giustamente Domenico Quirico sulla Stampa, ricordando i vent’anni esatti dall’invasione anglo-americana dell’Irak, scrive che “le guerre sono quasi sempre mancanza di un perché, non hanno alcun significato, sono soltanto confusione e paura” ed hanno bisogno di menzogna, finzione, oggi si dice fake news. Gli anni hanno dimostrato che su questo terreno democrazie e autocrazie si somigliano tanto. Oggi proprio a Mosca inizia il tentativo di mediazione del presidente cinese Xi Jinping, che vedrà lo stesso Putin. E che poi nei prossimi giorni dovrebbe parlare con Zelensky.
Stamattina si vedrà, all’apertura dei mercati europei, se l’acquisto della Credit Suisse da parte dell’Ubs e le garanzie monetarie messe in campo da governo svizzero e banca centrale elvetica basteranno. La Reuters ieri riportava voci negative su due grandi banche europee che stanno esaminando scenari di un possibile contagio. Ieri è stato deciso un coordinamento da parte delle principali banche centrali globali, coordinamento che la stessa presidente della BCE Christine Lagarde aveva annunciato, a margine dell'intesa fra Ubs e Credit Suisse. Da un lato la decisione del coordinamento fa ben sperare, dall’altra descrive la fragilità e i rischi del momento.
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