"Pronti all'invasione"
Il Capo di stato maggiore israeliano annuncia che Israele può invadere il Libano. Forcing Usa con la Francia per impedirlo. Zelensky-Putin: scontro quasi nucleare. Il Papa: "Fermatevi!"
Edizione ridotta per causa di forza maggiore stamattina della Versione. Trovate tutti gli articoli selezionati in un unico pdf e in ordine di testata.
Il bilancio di ieri è di 51 morti per un missile israeliano che ha colpito in Libano. Ma soprattutto angoscia il conto dei profughi: sono oltre 90mila gli sfollati. Una dichiarazione del Capo di Stato maggiore Herzi Halevi è sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. Ha detto: «Prepariamoci a entrare nei villaggi di Hezbollah». Lo scenario è quello dell’invasione di terra “da Vietnam mediorientale” e i proclami dei miliziani del “partito di Dio” confermano questa prospettiva da incubo. La diplomazia è al lavoro per cercare di scongiurare questo esito. In particolare, c’è un forcing degli Stati Uniti. Secondo Alberto Simoni, che ne scrive sulla Stampa di oggi, Joe Biden avrebbe coinvolto il presidente francese Emmanuel Macron in un’iniziativa diplomatica che fermi la guerra in Libano e porti alla tregua a Gaza, in un faccia a faccia a New York. L’incontro non era in agenda: è sui francesi che Washington punta come mediatori per raggiungere una «pausa» nel conflitto in Libano. Al Palazzo di Vetro dell’Onu è arrivato anche, in queste ore, Najib Mikati, il premier libanese ad interim. Coincidenza interessante.
Palazzo di vetro che ieri ha visto l’intervento di Volodymyr Zelensky, che ha accusato apertamente i russi di voler colpire le centrali nucleari. Da parte sua ieri Vladimir Putin ha presieduto al Cremlino una riunione specifica del Consiglio di Sicurezza russo sulla «deterrenza nucleare». Quasi a sottolineare quello che ha detto il leader, i media russi ieri hanno rilanciato un vecchio filmato con una simulazione di quello che significherebbe un attacco nucleare su Londra. C’è l’ombra di una “guerra totale” nucleare, evocata da Kiev, minacciata da Mosca. Barbara Spinelli sul Fatto scrive stamattina: “La guerra di Israele in Medio Oriente e tra Nato e Russia in Ucraina, più quella che si prospetta con Pechino su Taiwan e sul Mar cinese meridionale, può sfociare in conflagrazione nucleare. Alla luce di questa possibilità, è dissennato svilire e denunciare la paura che pervade parte delle popolazioni”. Il mondo rischia di bruciare e questa settimana di sessione generale dell’Assemblea Onu rischia di passare alla storia come fra le più drammatiche della storia recente.
Papa Francesco, che oggi è in visita nel Lussemburgo (vedi articolo di presentazione di Avvenire), ieri è tornato a rivolgere un appello per la pace ai Grandi della Terra. Alla consueta udienza del mercoledì, Bergoglio ha auspicato «che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation». E poi ha esclamato: «È inaccettabile!», esprimendo la sua «vicinanza al popolo libanese, che già troppo ha sofferto nel recente passato».
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: